STRATEGIE

Brexit, May punta sul modello Irlanda: fisco light per attrarre i giganti hi-tech

La premier vuole abbassare la corporate tax dal 20 al 15% e favorire gli investimenti innovativi. Un’arma per trattenere le multinazionali dubbiose sulla permanenza nel Regno Unito. Come Google, anche Facebook sembra però aver già deciso: nel 2017 aprirà nuovi uffici a Londra e assumerà 500 persone

Pubblicato il 21 Nov 2016

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La premier britannica Theresa May vuole ridurre le tasse sulle imprese in Gran Bretagna, portandole al 15%, in un tentativo di attrarre capitali dopo la Brexit. In un discorso davanti alla Confindustria del Regno Unito (Cbi), May ha spiegato che il suo obiettivo, “non solo per la Gran Bretagna, è quello di avere le tasse sulle imprese più basse fra i Paesi del G20 ed anche un sistema fiscale che sia profondamente a vantaggio dell’innovazione“. Tagliare la corporate tax dall’attuale 20% renderebbe più competitivo il Regno Unito rispetto ad altri Paesi europei, sfidando la vicina Irlanda, dove le tasse sono al 12,5% e che è attualmente la meta preferita delle grandi multinazionali che vogliono investire in Europa.

La carta che May vuole giocarsi servirà soprattutto a trattenere i grandi investimenti nel Regno Unito e avvantaggiare l’innovazione delle grandi compagnie, come quelle hi-tech. Pochi minuti prima Facebook, per voce di Nicola Mendelsohn, vicedirettore generale di Facebook per Europa, Medio Oriente e Africa presente anch’essa alla Cbi Conference, ha annunciato l’apertura di nuovi uffici e 500 assunzioni a Londra nel 2017. Sarà una casualità? Potrebbe anche darsi. In ogni caso, la società guidata da Mark Zuckerberg risponde ai timori globali della Brexit con nuovi piani di espansione in terra britannica e si sa già che molti dei nuovi assunti dovranno avere competenze altamente specializzate.

L’Inghilterra incassa così un secondo importante attestato di fiducia dai giganti hi-tech. Nei giorni scorsi, infatti, Google ha fatto sapere di essere pronta ad allargare il campus di King Cross, investendo oltre un miliardo per costruire una nuova struttura, e ad assumere 3mila persone. Il Governo di Theresa May, che sta lavorando alla Brexit decisa dal referendum del giugno scorso, sta preparando il terreno per le trattative sul futuro commerciale britannico una volta che l’uscita dall’Ue sarà cosa fatta.

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