Bruxelles spinge l’acceleratore sull’Agenda Digitale. La Commissione europea ha presentato la sua strategia open data: una serie di misure volte ad aumentare la trasparenza dei governi e a creare un mercato dei dati pubblici del valore di 32 miliardi di euro l’anno.
Il pacchetto adottato verterà sulla strutturazione di misure di regolamentazione, tra cui la modifica della direttiva vigente sul riutilizzo delle info del settore pubblico. Focus anche sulla creazione di portali di dati aperti a livello europeo.
Le pubbliche amministrazioni producono e raccolgono grandi quantità di informazioni: mappe, dati meteo, info legali e finanziari nonché informazioni economiche. Questa informazioni – attualmente non sfruttate – hanno ampi margini di riutilizzo per la realizzazione di prodotti e servizi. Nel 2010 il mercato dei prodotti e servizi basati sulle informazioni del settore pubblico è stato stimato in 32 miliardi di euro a livello Ue mentre l’ulteriore apertura dei dati pubblici genererebbe proventi per circa 40 miliardi l’anno.
La direttiva del 2003 (2003/98/CE) sul riutilizzo dell’informazione del settore pubblico ha determinato un livello minimo di armonizzazione, ma esistono ancora significative differenze nella normativa nazionale sul rilascio, ad esempio, delle licenze d’uso e dei prezzi. Il risultato è una frammentazione del mercato dei prodotti e servizi basati su dati. Inoltre la mancanza di interoperabilità tra le risorse informative e l’insufficiente disponibilità di informazioni in un formato leggibile impediscono di sfruttare appieno i vantaggi delle nuove opportunità dei dati pubblici nell’era digitale.