Oggi a Milano Ibm ha presentato in anteprima mondiale una nuova
piattaforma per lo storage. Una sfilza di nuovi prodotti hardware,
con qualche integrazione di software che di fatto pongono nelle
mani dei Cio la possibilità di ripensare architetture e
operatività dei data center.
Per Paolo Degli Innocenti, VP systems & technology group Ibm Italia
“negli ultimi trentanni le configurazioni dei data center non
sono molto cambiate se si escludono gli interventi per accrescere
la capacità di computing. Adesso ci sono le condizioni e le
tecnologie per un rithinking e non a caso i DC sono nella lista
delle priorità dei Cio".
Ci sono almeno tre ordini di ragioni che spingono in questa
direzione. L’esplosione nei dati, misurabili ormai in petabytes,
con il 90% dei dati di tipo destrutturato. La crescita nella
complessità delle transazioni, integrate a loro volta con
analytics in tempo reale. E la sicurezza, che va prevenuta con
tutti mezzi. In altri termini i tradizionali carichi di lavoro
stanno cambiando e i Cio sono più che mai pressati da sfide
contingenti e urgenti. Due in particolari meritano evidenza.
Le analisi in tempo reale e l’utilizzo sempre più diffuso dei
devices mobili per transazioni, ad esempio nel settore delle carte
di credito. A queste istanze Ibm risponde oggi con una proposta
sviluppata all’insegna della completezza e della modernità”.
La risposta della società non si limita alla fornitura di
soluzioni infrastrutturali ma comprende anche software pensato per
la gestione e automazione dei data server, tra cui far salire dal
15% al 70% il grado di utilizzo dei server.
“Non esiste – aggiunge ancora il manager di Ibm – una
piattaforma per tutte le esigenze ma piattaforme specifiche e
ottimizzate per le differenti tipologie di impieghi". Dopo i
Power Systems in febbraio, i System x in marzo, lo zEnterprise in
luglio, ottobre è il mese dei sistemi di storage.
“Oggi abbiamo annunciato la linea di offering storage più
completa mai presentata sul mercato, che brilla per una serie di
motivi, tra cui molto importante una stretta integrazione tra
server e storage, di cui si sentiva molto il bisogno”.
Gli annunci odierni, ha puntualizzato Giovanni Calvio, storage
paltform manager Ibm Italia, affrontano e risolvono un paradigma
assai critico: gestire la crescita delle informazioni riducendo la
complessità e quindi i costi. Come? Ricorrendo a tutti gli
strumenti offerti dalle ultime innovazioni tecnologiche: data
compression, data deduplication, automated tiering (spostare i dati
allo storage più adeguato) e la virtualizzazione. Con uno dei
nuovi prodotti, il sistema DS8800, Ibm garantisce un risparmio su
tre anni di circa 112mila dollari negli Stati Uniti (di più in
Italia dove l’energia costa maggiormente) a fronte di un
investimento stimabile in mezzo milione di dollari.