Apple è troppo esigente e poco aperta: molto meglio affidarsi a
Google, con la quale è possibile instaurare un dialogo più
costruttivo. Questo il senso del recente intervento del ceo di
Telstra, David Thodey – e non deve aver fatto piacere alla casa di
Steve Jobs. Tanto più che la telco australiana si prepara a
portare al mercato dei tablet costruiti dal vendor cinese Huawei su
cui gira il sistema operativo Android.
"Siamo il cliente più importante di Apple in Australia e
ciononostante con Apple dobbiamo sempre smussare gli angoli",
ha dichiarato Thodey. "Comincia a sorgere qualche problema
nella nostra relazione". L’ecosistema dell’iPhone “è
troppo chiuso, è un walled garden", ha aggiunto Thodey.
Apple è nota per la severità con cui impone regole e condizioni
all’utilizzo dei suoi prodotti alle aziende telecom di tutto il
mondo. L’Australia non fa eccezione e quando la casa della Mela
ha lanciato i suoi iPhone in Australia negli scorsi anni, o
l’iPad quest’anno, sembra abbia impedito alle telco partner del
Paese di rivelare dettagli sui prezzi fino a un paio di giorni
prima del lancio. In più, in Australia Apple si occupa
personalmente delle riparazioni sui modelli difettosi e quindi le
telco come Telstra non possono gestire la garanzia. Apple non
permette alle telcom nemmeno di trattenere una percentuale sulle
vendite di software nell’App Store o di personalizzare gli
handset.
Non stupisce che Telstra, che vende in Australia l’iPad, abbia
rivelato che presto commercializzerà anche la linea di tablet
realizzati da Huawei con sistema Android chiamati
"T-Touch". In rapporto all’ecosistema di Apple, quello
di Google ha il vantaggio di essere più aperto: "Non direi
che Google sia completamente aperto, ma certo è molto più aperto
dell’ecosistema Apple”, ha dichiarato Thodey.
Negli scorsi 18 mesi, ha continuato il ceo, i maggiori cambiamenti
nella tecnologia consumer sono stati portati dai device Apple come
iPhone e iPad, ma nel giro di un anno Android avrà più o meno la
stessa diffusione e capacità di modificare il mercato, ha
aggiunto. E chissà che a questo risultato non contribuisca anche
la capacità di Google di instaurare un dialogo “più
sfaccettato”, come lo ha definito il numero uno di Telstra, con i
suoi partner.