La perdita dei dati su un Pc? Per quasi utente su due la causa sta
tutta nell’errore umano. A dirlo una recente ricerca di Kroll
Ontrack che ha sondato il parere di oltre 2mila intervistati tra
consumatori, aziende, operatori del canale ed enti governativi –
provenienti da 17 paesi del Nord America, Europa e Asia.
Nel dettaglio per il 40% degli intervistati difficoltà nella
manutenzione delle tecnologie di archiviazione sono; una
percentuale – questa – in crescita dell’11% rispetto
all’ultima rilevazione effettuata nel 2005.
“Il 29% ha attribuito a un guasto del sistema hardware la più
recente perdita dei loro dati, rispetto al 56% rilevato nel 2005
– precisa il report – La perdita di dati attribuita a virus e
calamità naturali è piuttosto bassa. Nel sondaggio è infatti
emerso che i virus informatici hanno contribuito meno del 7% alla
recente perdita di dati, rispetto al 4% registrato nel 2005. Anche
le catastrofi naturali sono state responsabili solo per il 3% nel
2010, contro il 2% nel 2005”.
Sorprendentemente, poi, mentre oltre il 90% degli intervistati ha
confermato di aver perso i propri dati, il 18% non ne conosce la
motivazione. Ciò dimostra l'urgente necessità di educare le
aziende e i consumatori sulle modalità del recupero dati, sulle
strategie e sugli strumenti di protezione, così come il protocollo
di recupero in caso di perdita dei dati, evitando così ulteriori
danni.
"Mentre la tecnologia e l'attitudine alla tecnologia
continua a migliorare anno dopo anno, la realtà è che i guasti
hardware, così come gli errori umani, continuano a essere un dato
di fatto – spiega Paolo Salin, Country Director di Kroll Ontrack
Italia -. Nessuno di questi fattori potrà mai essere davvero
superato, e la perdita di dati rimane una realtà. Di conseguenza,
il problema non è se ma quando avverrà la perdita dei dati. Gli
utenti consumer e business, non possono quindi affidarsi
semplicemente alla speranza che ciò non accada. Le aziende al
contrario devono adottare misure proattive per garantire a coloro
che gestiscono i sistemi di storage, corsi di formazione per non
perdere il lavoro svolto, e piani di continuità che siano
aggiornati e accessibili, in caso di una perdita di dati."