Ict anti-crisi, via al progetto Ue

Il Forecasting Financial Crises fornirà a governi e banche una serie di sistemi informatici in grado di prevenire collassi finanziari e scongiurare l’effetto domino

Pubblicato il 19 Ott 2010

La tecnologia a servizio della “prevenzioni” delle crisi
economiche. La Commissione europea investirà in un progetto di
ricerca volto ad elaborare nuovi indicatori di rischio sistemico da
impiegare in “sistemi di allerta precoce” che segnalerebbero
preventivamente ai governi e agli istituti bancari l’imminenza di
crisi finanziarie, affinché questi prendano rapidamente misure per
impedirne la propagazione.

I lavori di ricerca sono stati avviati nel settembre 2010 e
termineranno nel 2013 per un costo complessivo di 2,48 milioni di
euro. La Commissione contribuirà con 1,8 milioni di euro
provenienti dal bilancio per la ricerca sulle Ict del Settimo
programma quadro 2007-2013.

Nello specifico con il Forecasting Financial Crises”
(“Prevedere le crisi finanziarie”) – questo il nome del
progetto – ricercatori di università italiane, spagnole, svizzere
e britanniche, assieme ad esperti della società Yahoo! e della
Banca centrale europea, studieranno il modo in cui i complessi
sistemi di informazione e transazione digitale, strettamente
interconnessi, espongono gli istituti finanziari a rischi
sistemici.

Basandosi su un nuovo approccio multidisciplinare di ricerca, il
progetto analizzerà il complesso sistema mondiale di operazioni
finanziarie svolte elettronicamente e condurrà ricerche su
Internet per monitorare l’intensificarsi dei rischi che
minacciano il sistema finanziario e l’economia in generale.
“Concentrandosi sui rischi sistemici derivanti dai sistemi di
informazione e transazione digitale strettamente connessi fra di
loro – spiega Neelie Kroes, commissaria europea per l’Agenda
digitale – questo nuovo progetto dovrebbe permettere un miglior
monitoraggio dei mercati finanziari” .

Oggi gli istituti finanziari sono connessi reciprocamente in una
rete complessa di sistemi di transazioni elettroniche. E proprio
questa forte interconnessione, in caso di fallimento di un istituto
finanziario, provoca il rischio “effetto domino” su altri
istituti, per quanto finanziariamente sani.

Gli strumenti informatici e concettuali messi a punto durante la
ricerca potrebbero dunque aiutare a sviluppare sistemi di allerta
precoce che consentirebbero, se necessario, di prendere misure
volte a stabilizzare i mercati finanziari. La ricerca non si
concentrerà soltanto sui dati relativi alle transazioni
finanziarie, ma prenderà in considerazione anche i dati di ricerca
su Internet, quali la frequenza sui motori di ricerca di certe
parole chiave relative alla finanza: l’obiettivo è quello di
elaborare nuovi indicatori di rischio che possano essere utilizzati
dagli organismi incaricati di definire le politiche (la Banca
centrale europea, il comitato europeo per il rischio sistemico o il
comitato di Basilea sulla vigilanza bancaria, per esempio) per
prevenire future crisi finanziarie.

Partecipano al “Forecasting Financial Crises” sei istituti
universitari europei: l’Istituto dei sistemi complessi del
Consiglio nazionale delle ricerche italiano, l’Università di
Oxford, Regno Unito, l’Istituto federale di tecnologia di Zurigo,
Svizzera, la Fondazione “Barcelona Media” dell’Università
Pompeu-Fabra, Spagna, la City University London, Regno Unito e
l’Università politecnica delle Marche, Italia. Yahoo! Research
metterà a disposizione dati e la sua competenza in materia di dati
di ricerca su Internet. La Banca centrale europea parteciperà al
progetto in qualità di consulente.

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