Nokia esce dal rosso. La casa finlandese ha chiuso il terzo
trimestre 2010 realizzando un utile netto di 529 milioni di euro
(contro i -559 milioni registrati un anno prima), migliore delle
attese. L'utile operativo è di 403 milioni (da -426 milioni) e
l'utile per azione dalle attività correnti di 0,14 euro (0,18
un anno prima e 0,08-0,12 la stima).
Il fatturato è aumentato del 4,7% a 10,27 miliardi e le vendite
del 2% a 110,4 milioni di apparecchi con un prezzo medio di 65 euro
(60 euro la stima). Il profit margin tendenziale della divisione
telefonia è stato pari al 10,5%, rispetto all'8,7% atteso.
''La nostra società affronta una fase chiaramente di
distruzione di valore del settore, con recenti risultati che
dimostrano che dobbiamo rivedere il nostro ruolo e il nostro
approccio'', ha commentato l'ad di Nokia, Stephen
Elop.
Nella conference call successiva – secondo quanto riferisce
l'agenzia Bloomberg – Elop è tornato sul taglio dei 1.800
posti di lavoro, spiegando che questi si devono in particolare alle
difficoltà del sistema operativo Symbian.
La società inoltre ritiene di avere conquistato il 30% del mercato
globale di telefonini, in calo rispetto alla quota di 33% del
secondo trimestre del 2010. Nelle sue stime, Nokia prevede che il
mercato dei cellulari per il 2010 crescerà di oltre il 10%
rispetto al 2009, ma che la sua quota di mercato scenderà
leggermente.
Il gruppo finlandese ha preannunciato che il piano di riassetto
potrebbe richiedere una riduzione del personale fino a 1.800 unità
a livello globale. All’annuncio dei risultatati I titoli Nokia
hanno reagito con un balzo dell'8,4% alla Borsa di Helsinki.