“L’industria dell’Ict è fortemente impegnata nella
proposizione di moderni modelli di sanità elettronica e la
federazione Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici li sta
presentando alle istituzioni con modalità pre- competitive che
consentano alle imprese più innovative e qualificate di dare il
loro contributo di idee per offrire servizi più adeguati ai
cittadini italiani". E' quanto dichiarato oggi da Stefano
Pileri, presidente di Confindustria Servizi Innovativi e
Tecnologici, intervenendo al convegno “Le strategie nazionali in
materia di sanità elettronica", tenutosi oggi a Roma presso
il Ministero della salute.
Secondo Pileri "tecnologie ed esperienze sono disponibili a
livello nazionale ed internazionale, ma la digitalizzazione della
Sanità richiede una stretta collaborazione di tutti gli attori
coinvolti e un contesto istituzionale, legislativo e operativo
favorevole all’innovazione. Per questo è imprescindibile avviare
una serie di processi per accelerare l’introduzione degli
standard , far crescere velocemente il know how degli operatori
sanitari, spingere sull’evoluzione del quadro normativo ”.
“Il mercato della sanità elettronica è in crescita – ha
continuato Pileri- si stima che in cinque anni, telemedicina e
assistenza territoriale triplicheranno gli attuali 800 milioni di
euro di valore. Oggi le applicazioni più richieste riguardano
l’interoperabilità tra i vari sistemi informativi, la sicurezza
e privacy dei dati, il fascicolo sanitario elettronico,
l’informatizzazione del processo di prescrizione e
certificazione, la Telemedicina e la Mobile Health, per assicurare
continuità e migliorare l’assistenza sanitaria sia ospedaliera,
che a livello domiciliare, con conseguente riduzione dei casi di
ospedalizzazione per tutta una serie di patologie”.
“Siamo consapevoli – ha concluso il presidente di Confindustria
Servizi Innovativi e Tecnologici – che l’evoluzione digitale
della sanità richiede investimenti notevoli, fino a tre volte
quelli attuali e ciò, in un sistema sanitario in deficit come
quello italiano, rappresenta un aspetto molto critico. Tuttavia i
notevoli recuperi di efficienza consentono di adottare soluzioni di
Project Financing e di ricorrere ad un’ampia e concorrenziale
offerta di mercato. Si tratta di un’opportunità che il nostro
Paese deve assolutamente cogliere, a cui l’industria Ict può
offrire un importante contribuito.”
Al convegno è intervenuto anche il ministro della PA e
Innovazione, Renato Brunetta, il quale ha auspicato che "entro
il 2011 certificati medici online, prescrizioni delle ricette via
web e fascicoli sanitari saranno tutti in rete".
''Se non ci saranno intoppi di legislatura – ha annunciato
il ministro – entro il 2011 noi potremo portare a compimento
l'intero sistema di e-health, con conseguenti risparmi in
termini di risorse e di aumento della qualità dei
servizi''. Brunetta ha ricordato, in proposito, che si
spende per l'Ssn più di 110 miliardi di euro l'anno.
''E' stato calcolato che se si realizzasse la sanità
elettronica potremmo risparmiare fino al 30% – ha ribadito -.
E' quello che noi stiamo cercando di fare. Le norme ci sono e
le risorse stanziate resta solo un problema di implementazione
burocratica e culturale che stiamo cercando di risolvere''.