Internet degli “umani”: ecco la futura connettività

Un progetto allo studio all’Università Queen’s di Belfast mira all’uso delle cosiddette body technologies ossia all’impiego di sensori e dispositivi “cuciti” addosso. Numerose le applicazioni possibili a partire dei servizi di telediagnosi a distanza

Pubblicato il 29 Ott 2010

Il backbone delle nuove reti Internet mobili? Potrebbero essere le
persone stesse, indossando dei potenti sensori di nuova
generazione. Secondo un progetto di studio in corso alla Queen’s
University Belfast, questi sensori potrebbero creare infrastrutture
Internet mobili di ultra-banda larga e ridurre l’affollamento di
stazioni base per telefonia mobile, potenzialmente dannose per la
salute.

Il progetto su cui stanno lavorando gli ingegneri dell’Ecit,
l’Istituto di elettronica, comunicazioni e information technology
del Queen’s, si basa su un ramo della scienza in rapido sviluppo:
le comunicazioni incentrate sul corpo o body centric
communications. I benefici vanno da grandi miglioramenti nel mobile
gaming e nella sanità remota a un monitoraggio più preciso delle
condizioni degli atleti.

Gli scienziati dell’Ecit stanno studiando in particolare come dei
minuscoli sensori trasportati dalle persone negli oggetti (per
esempio gli smartphone di nuova generazione) possano comunicare tra
loro creando dei network body-to-body (Bbn) potenzialmente
vastissimi. I nuovi sensori interagirebbero trasmettendo i dati e
fornendo connettività mobile “sempre, ovunque”.

“Negli ultimi anni molte ricerche hanno studiato le antenne e i
sistemi disegnati per condividere informazioni attraverso la
superficie del corpo umano”, spiega il Dr Simon Cotton del gruppo
di ricerca sulle comunicazioni wireless dell’Ecit. “Tuttavia
finora pochi lavori si sono concentrati sulla vera frontiera di
questo tipo di comunicazioni senza fili: come trasferire
efficacemente le informazioni verso una postazione esterna al
corpo”.

Il Dr Cotton ha ottenuto una borsa di ricerca di cinque anni dalla
Royal Academy of engineering e dall’Engineering and physical
research council per studiare le possibili applicazioni nella vita
di tutti i giorni. “Collaboreremo con centri di studio nazionali
e internazionali, esperti di aziende e del governo per sviluppare
una serie di modelli di canali wireless per le comunicazioni
incentrate sul corpo umano", spiega lo scienziato.
"Questi modelli forniranno la base per creare antenne, device
wireless e standard di rete che potranno rendere le Bbn una
realtà. Prevediamo grandi benefici sociali e anche vantaggi
commerciali per chi si impegnerà nel settore".

Il mercato dei sensori wireless indossabili è ancora agli albori,
aggiunge il Dr Cotton, ma l'Ecit prevede una forte crescita,
fino a oltre 400 milioni di device all’anno entro il 2014 che
formeranno le reti body-to-body.

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