La user experience è più importante della velocità di
navigazione: lo dicono le aziende telecom, in risposta alle
preoccupazioni di governi e regolatori che cercano di fissare
velocità minime per il broadband come garanzia della qualità del
servizio. “Parlare di velocità è pericoloso”, ha affermato
Cayetano Carbajo Martin, Cto e capo della tecnologia di Telefonica
in un panel durante il Broadband world forum di Parigi. “E’
più importante parlare di quali servizi si possono offrire; la
gara sul data rate non ci porterà da nessuna parte”.
"L’utente non pensa veramente alla velocità, pensa a quali
servizi può avere e usare, per esempio se riuscirà a vedere senza
problemi i video su YouTube", ha confermato Thomas Wehmeier,
principal analyst di Informa Telecoms and Media.
I Paesi occidentali sono impegnati non solo sul tema della banda
larga universale, ma si concentrano molto anche sulle velocità di
connessione: per esempio il governo britannico ha promesso di
portare all’intera nazione Internet ad almeno 2 Mbps entro il
2015. "Se si guarda al problema in termini di garantire a chi
vive nelle aree rurali gli stessi servizi cui accedono le persone
in città, la velocità di connessione si trasforma in un bersaglio
mobile”, ha commentato Yves Bellego, direttore dell’It and
network strategy di Orange. Senza contare che la velocità a cui
viaggiano i dati può variare enormemente a seconda di quanto
traffico c’è sulla rete, ha fatto notare Martin: "Persino
parlare di velocità media è pericoloso”.
Un operatore che ha vasta esperienza nel portare la connettività
universale ad aree remote è l’australiana Telstra: la sua rete
3G viaggia su spettro a basse frequenze e raggiunge il 99% della
popolazione, fornendo anche buona copertura indoor. In più il 90%
della rete backhaul di Telstra è stata portata su Ethernet.
"La connettività sempre e ovunque ha avuto un impatto
sull’innovazione ancora maggiore di quello che ci aspettavamo”,
ha sottolineato Hugh Bradlow, Cto di Telstra, che ha descritto i
servizi di screening per il cancro al seno che oggi possono
raggiungere anche le persone che vivono in aree remote, con i dati
medici che viaggiano dal paziente agli ospedali e viceversa.
Bradlow non ha commentato sul fatto che anche il regolatore
australiano insiste sul fornire una velocità di connessione
minima, ma ha fatto sapere che “ci sono pochi punti su cui
concordo col regolatore. Penso che il potere dell’ubiquità della
connessione sia molto maggiore di quello dei regolatori”.