Un utile netto consolidato in crescita del 52,7% per un
controvalore di 1.819 milioni di euro. E un indebitamento netto per
32.985 milioni di euro, in calo di 964 milioni rispetto al 31
dicembre 2009 e di 2,1 miliardi di euro rispetto al 30 settembre
dello scorso anno, principalmente a seguito degli effetti positivi
della cessione di HanseNet e di Elettra. Queste le buone notizie
relative al resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2010
approvato oggi dal cda di Telecom Italia.
Perlopiù stabile la situazione per quanto riguarda i ricavi che hanno subito una
leggera flessione (dello 0,5%) rispetto ai primi nove mesi del 2009
posizionandosi a quota 19.899 milioni. Perde lo 0,6% l'Ebitda, pari a 8.475 milioni, al
netto però dei 240 milioni accantonati per interventi sul
personale. Sale, dello 0,3%, l'Ebit per un valore di 4.304
milioni. In calo, di 60 milioni di euro, gli investimenti industriali
pari a 2.938 milioni di euro.
"I risultati del periodo confermano che la nostra strategia di
riposizionamento nei mercati core è stata pienamente raggiunta in
Brasile e che in Italia sta dando frutti tangibili sul segmento
fisso mentre necessita di ulteriore tempo sul mercato mobile –
sottolinea l'Ad Franco Bernabè -. Il continuo controllo dei
costi, unitamente ad un'attenta gestione finanziaria, ci hanno
permesso di ottenere un utile netto in forte crescita e pari a
1.819 milioni di euro e di confermare il raggiungimento degli
obiettivi di Ebitda e la riduzione del debito per l’anno in
corso". "Infine – aggiunge Bernabè – con
l’acquisizione del controllo di Telecom Argentina, i cui
risultati saranno consolidati a partire dal prossimo trimestre,
abbiamo aggiunto un asset di grande valore in America Latina, area
cruciale per la crescita del Gruppo".
Tornando ai numeri, il flusso di cassa della gestione operativa è
pari a 3.451 milioni, con una riduzione di 481 milioni di euro
rispetto ai primi nove mesi del 2009 principalmente per effetto
dell’utilizzo dei fondi operativi accantonati in Bilancio negli
esercizi precedenti legati alla vicenda Sparkle. Escludendo tale
impatto – si legge in una nota – la generazione di cassa operativa
del periodo (3.840 milioni di euro) risulta sostanzialmente in
linea con lo stesso periodo dell’esercizio precedente.
Guardando al futuro, oltre alla conferma dei target per il 2010,
l'azienda si dice fiduciosa sulle tariffe di unbundling.
"Il modello adottato – sottolinea Bernabè – si è dimostrato
quello giusto ed i calcoli sulle tariffe si basano su parametri
corretti. La Commissone Ue dopo l'enorme pressione dei nostri
concorrenti ha detto soltanto che i tassi per la manutenzione sono
un pochino alti. Ritengo che si tratti di un punto marginale. Non
sappiamo cosa farà l'Agcom, ma se recepirà le osservazioni di
Bruxelles per noi l'impatto sarà molto
marginale''.
Confermati anche i target al 2012. "Confermiamo a livello di
gruppo l'ebitda indicato dal piano industriale nel 2012",
sottolinea ancora l'Ad annunciamo che "proporremo una
politica di dividendo con un possibile aumento, qualora le
condizioni lo consentano. Sarà ad ogni modo responsabilità del
consiglio decidere".
Va bene intanto la nuova Nuvola Italiana: "A settembre abbiamo
lanciato il bloud computing – spiega l'Ad – in meno di due mesi
abbiamo siglato contratti annuali per oltre 30 milioni
euro".
LE BUSINESS UNIT
DOMESTIC
I ricavi Domestici, pari a 15.032 milioni, si riducono del 7,4%
rispetto allo stesso periodo del 2009 (16.234 milioni) con una
flessione in termini organici del 7,5%. In calo i ricavi delle Tlc
fisse (-4,1%) e mobili (-10,4%) mentre aumentano quelli Internet
(+4,3%) e a valore aggiunto (+2,6%).
L'Ebitda della business unit Domestic, pari a 7.210 milioni di
euro, registra una riduzione di 493 milioni di euro rispetto al
corrispondente periodo del 2009 (-6,4%). L’incidenza sui ricavi
è pari al 48,0%, in aumento di 0,6 punti percentuali rispetto allo
stesso periodo del 2009. La contrazione dei ricavi è in parte
compensata da una spesa commerciale mirata e selettiva e dal
rigoroso contenimento dei costi fissi.
BRASILE
In forte aumento, dell'8,3%, i ricavi del Gruppo Tim Brasil che
hanno raggiunto quota10.532 milioni di reais. L’Ebitda, pari a
2.999 milioni di reais, è superiore di 589 milioni di reais
rispetto ai primi nove mesi del 2009 (+24,4%).Le linee complessive
al 30 settembre 2010 sono pari a 46,9 milioni, in crescita del
18,5% rispetto al 30 settembre 2009, corrispondenti ad una market
share del 24,5%.
OLIVETTI
I ricavi dei primi nove mesi del 2010 ammontano a 259 milioni e
registrano un incremento di 40 milioni rispetto ai primi nove mesi
del 2009. L’aumento risulta distribuito su tutti i canali
commerciali, "anche grazie ai positivi effetti del
rinnovamento dell’offerta legato al riposizionamento strategico
dell’azienda sul mercato dell’Information Technology – si legge
in una nota -. In particolare, è rilevante l’apporto delle
vendite delle nuove linee di prodotti (Data Card, Net Book e Note
Book) sui canali Olivetti e Telecom Italia".
Negativo, per 24 milioni, l'Ebitda, in calo di 6 milioni di
euro rispetto ai primi nove mesi dell’anno precedente. "Il
fenomeno è attribuibile da un lato alle attività necessarie per
sostenere la crescita, dall’altro
al fatto che la nuova offerta, pur sostenuta da volumi
significativi, registra una marginalità percentuale più bassa
rispetto a quella dei prodotti tradizionali in calo, la cui
struttura dei costi è rimasta inalterata".
L'ESERCIZIO 2010
Per quanto riguarda l’andamento del Gruppo Telecom Italia per
l’esercizio in corso, sulla base dei risultati dei primi nove
mesi, si confermano i seguenti target per l’intero anno 2010:
Ebitda organico sostanzialmente stabile nel confronto con l’anno
precedente; investimenti industriali pari a circa 4,3 miliardi di
euro; indebitamento finanziario netto rettificato intorno a 32
miliardi di euro a fine 2010.