Avenia: “Serve una politica industriale forte per l’innovazione”

A Roma la XII convention annuale di Ericsson: 50 miliardi di device connessi di qui al 2020 ma per cogliere le nuove opportunità di business il nostro Paese dovrà investire nella banda larga. “Il 10% di penetrazione vale un punto di Pil in più e ogni 1000 nuovi abbonati si generano 80 posti di lavoro”

Pubblicato il 10 Nov 2010

50 miliardi di dispositivi connessi entro il 2020. E' questa la
stima annunciata oggi dal Cesare Avenia, Chief
Brand Officer di Ericsson nonché Presidente e Ad di Ericsson
Italia in occasione del XII evento annuale dell'azienda
organizzato a Roma nella splendida cornice del Tempio di Adriano a
Piazza di Pietra.

L'interconnessione degli oggetti, alias l'Interne delle
cose, sarà in grado di creare nuove opportunità di business per
le imprese nonché di offrire alla pubblica amministrazione una via
di accesso in real time nell'erogazione di servizi ai
cittadini.

“Siamo di fronte all’Ict Revolution – sottolinea Avenia – un
momento cruciale nel quale l’evoluzione dell’Ict sarà un
elemento fondamentale di competitività e avrà un impatto sempre
più determinante sull’economia e sulla società, generando uno
sviluppo sostenibile e migliorando la qualità della vita".
Secondo Ericsson – che ha fra l'altro rinnovato il proprio
impegno a sostegno dell’innovazione attraverso l’annuncio della
creazione di un Networked Innovation Centre – per sostenere la
rivoluzione in atto saranno però necessari investimenti nelle
infrastrutture "ed una politica industriale forte in materia
di innovazione", puntualizza Avenia il quale ricorda che al
10% di incremento di penetrazione di banda larga corrisponde un
aumento dell’1% del Pil e che ogni 1000 nuovi utenti di banda
larga si traducono in 80 nuovi posti di lavoro.

"In Italia occorre coordinare questo processo evolutivo
attraverso un ecosistema nazionale che coinvolga tutti i principali
attori – le diverse Industry, il Governo, le Authorities, gli
operatori – favorendo sinergie e condividendo esperienze e
opportunità", sottolinea il numero uno di Ericsson.

Riguardo al Networked Innovation Centre "connetterà i diversi
Experience Center già presenti nella nostra Regione tra loro per
promuovere lo sviluppo di soluzioni e servizi sempre più avanzati.
In questo modo creeremo una rete di innovazione che faciliterà la
condivisione di esperienze e la collaborazione con industrie,
operatori, Università e Pubblica Amministrazione per lo sviluppo
di progetti congiunti”, spiega Nunzio Mirtillo,
Presidente Regione Mediterranea di Ericsson.

L'impegno dell'azienda in Italia ha ottenuto un pubblico e
ufficiale ringraziamento da parte dell'onorevole Gianni
Letta
, Sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei
ministri. "Ringrazione pubblicamente e ufficialmente Ericsson
a nome del governo italiano per aver deciso, in un momento di crisi
economica, di restare nel nostro Paese, diversamente da quanto
fatto da altre multinazionali". "E la fiducia riposta
nell'Italia è già stata ripagata considerato che siamo fra i
Paesi che più stanno tenendo testa alla crisi e mi auguro che
l'azienda possa ottenere migliori e maggiori risultati e
opportunità di crescita".

Secondo Letta "l'Italia può contare su una vitalità e
una potenzialità che se è vero che in certi momenti sembra
appannata rappresenta l'ingrediente principale della
ripresa". La strada certo è in salita: Letta ricorda che
secondo i dati sulla competitività diffusi nei giorni dalla
Commissione Ue se è vero che "la prorità per l'Italia
nel breve periodo è la necessità di consolidare la finanza
pubblica" è anche vero che la Commissione invita il nostro
Paese "a investire maggiormente in tecnologia nel lungo
periodo". "L'Italia – aggiunge Letta – secondo la
Commissione Ue è un innovatore moderato, un'espressione
'gentile' per dire che facciamo troppo poco sul fronte
dell'innovazione". "Bisogna dare stimolo alle imprese
per andare sulla strada dell'innovazione", aggiunge.

Sul palco della convention un giovane italiano finito nelle fila
del Mit di Boston, Carlo Ratti. "Integrando
le tecnologie di comunicazione nei processi urbani, è possibile
promuovere lo sviluppo della società, generando vantaggi per i
cittadini – sottolinea -. La moltiplicazione delle connessioni
digitali, soprattutto in ottica M2M, consente infatti di ridurre le
inefficienze del sistema cittadino, ottimizzando ad esempio la
mappatura e la mobilità urbana attraverso una gestione
sostenibile. Sarà inoltre fondamentale la creazione di nuovi tipi
di partnership, nel settore pubblico e privato, per incrementare
l'utilizzo dei dispositivi connessi nei vari ambiti
socio-economici".

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