La Commissione europea rafforza la lotta contro il cybercrime.
Bruxelles ha presentato oggi una nuova strategia per migliorare la
sicurezza dei cittadini Ue, che per la prima volta integra tutti i
diversi campi d'azione, dal terrorismo all'immigrazione
clandestina, dalla criminalità organizzata fino appunto alla
crimine informatica.
"La sicurezza interna dell'Ue segue tradizionalmente una
mentalità compartimentata – spiega Cecilia Malmstroem,
commissario agli ffari Interni – concentrandosi su un solo settore
alla volta, ora invece è giunto il momento di adottare
un'impostazione comune sul modo di reagire alle minacce alla
sicurezza".
Tra i punti salienti – si legge nel testo – c’è
"l'innalzamento dei livelli di sicurezza per i cittadini e
le imprese nel cyberspazio". L’obiettivo verrà raggiunto
attraverso la creazione di un centro Ue per la lotta alla
criminalità informatica, l'istituzione di squadre di pronto
intervento informatico e di un sistema europeo di condivisione
delle informazioni e di allarme.
Non meno importante è poi "potenziare la sicurezza tramite la
gestione delle frontiere", creando un sistema europeo di
sorveglianza delle frontiere esterne con un adeguato meccanismo di
analisi per identificare i “punti caldi”, ma soprattutto, sulla
base di operazioni comuni, mettere in piedi relazioni congiunte su
traffico di migranti, tratta delle persone e contrabbando.
Bruxelles intende "smantellare le reti criminali
internazionali che minacciano lo nostra società", tramite
"proposte dirette a individuare confiscare rapidamente ed
efficacemente i proventi di reato", ma anche usando i dati del
codice di prenotazione Pnr e offrendo assistenza agli stati membri
nella lotta contro la corruzione.
Altro punto chiave punto chiave dell'azione di Bruxelles sarà
"combattere il terrorismo e affrontare la radicalizzazione e
il reclutamento dei terroristi", che include la creazione di
un programma Ue di controllo e analisi delle transazioni
finanziarie sulla falsariga dell'accordo con gli Usa su Swift,
di una rete europea per la sensibilizzazione in materia di
radicalizzazione e misure che aiutino la società civile a svelare
combattere la propaganda estremista violenta. Fondamentale sarà
anche il rafforzamento delle politiche Ue in materia di sicurezza
dei trasporti, specialmente terrestri.
C'è infine anche l'aumento della capacità Ue a reagire
alle catastrofi, con l'applicazione della clausola di
solidarietà tra paesi, la costituzione di una forza di reazione Ue
alle emergenze e l'elaborazione di una politica di gestione del
rischio legata al processo decisionale. "Incoraggio tutte le
parti interessate ad assumersi le loro responsabilità nella
realizzazione di queste iniziative e a rafforzare così la
sicurezza europea", ha quindi concluso la Malmstroem,
ricordando che "nessuno stato membro da solo è in grado di
rispondere a queste minacce da solo".