Minsheng Banking Corp, settimo gruppo bancario cinese, è pronta a
sostenere l'offerta da 1 miliardo di euro comunicata dal gruppo
Xinmao per Draka, il produttore di cavi olandese che aveva già
concordato di finire nel perimetro dell'italiana Prysmian (ex
Pirelli Cavi). Lo rende noto la Reuters, citando una fonte vicina
all'operazione, che restituisce così credibilità ad un deal
che ha suscitato un certo scetticismo sull'affidabilità dei
cinesi fra gli analisti. Xinmao e Minsheng hanno avuto
"stretti contatti" in relazione all'offerta; i
dettagli del finanziamento dipenderanno dall'esito delle
trattative di Xinmao con Draka, ha aggiunto la fonte.
Minsheng, istituto di credito che non gode del sostegno statale, è
la settima maggiore banca cinese. Ai prezzi di chiusura di ieri
capitalizzava 21,3 miliardi di dollari. Fra gli investitori di
Minsheng, entrati in occasione dell'Ipo da 3,9 miliardi di
dollari dell'anno scorso, figurano George Soros e Temasek,
fondo sovrano di Singapore.
Secondo un'altra fonte, il presidente di Xinmao, Du Kerong, è
nei Paesi Bassi con una squadra di alti dirigenti per trattare il
deal. Gli analisti ritengono che il governo cinese appoggi
l'operazione per la prospettiva di mettere le mani su know-how
tecnologico. Un'altra fonte sottolinea che, in caso di via
libera di Pechino, China Construction Bank dovrebbe sostenere
Xinmao.
Ieri, il governo della municipalità di Tianjin, dove ha sede
Xinmao, ha detto di appoggiare il deal. Xinmao ha spiegato che
l'offerta per Draka punta ad utilizzare le tecnologie core del
gruppo olandese per sviluppare il mercato cinese. La Repubblica
Popolare, secondo la società di ricerche di mercato Cru, nel 2009
rappresentava il 46% della domanda globale di cavi in fibra ottica,
mentre nei primi nove mesi del 2010 i consumi sono calati
dell'11%.
L'anno scorso, le società cinesi, con 42,6 miliardi di
dollari, hanno occupato la terza posizione nella gradutatoria dei
maggiori investitori di M&A all'estero, precedute soltanto da
Usa e Francia.
Prysmian resta fiduciosa sul buon esito dell'offerta annunciata
su Draka mentre in Olanda crescono le perplessità sulla contro-Opa
cinese. Ieri in un'intervista a Bloomberg il direttore
finanziario dell'azienda di cavi italiana, Pier Francesco
Facchini, si è detto convinto che l'attuale distanza tra le
due proposte d'acquisto (Tianjin Xinmao ha offerto 20,50 euro
in contanti), "potrà essere recuperata" attraverso le
"forti sinergie" previste dal progetto della società
milanese e segnala che la ex Pirelli Cavi è al lavoro per
presentare i documenti dell'Opas (a un prezzo di 17,2 euro, per
la metà in azioni) agli inizi del 2011.
Nel frattempo in Olanda il maggior quotidiano finanziario del
Paese, il Financieele Dagblad, dà voce ad ambienti vicini a Draka
e segnala i crescenti dubbi sul fatto che Tianjin Xinmao riesca a
raccogliere 1 miliardo di euro per lanciare l'offerta. Il
gruppo olandese conta di avere "nel giro di una settimana
ragguagli dai cinese". D'altra parte Draka "non è
nella condizione di dare ultimatum a Xinmao" e "non
c'è il rischio, in base alle intese siglate, che Prysmian
faccia un passo indietro", scrive il quotidiano.