Il consiglio di amministrazione di Vimpelcom si riunirà domenica,
per discutere la revisione dell'offerta per l’acquisizione
degli asset telefonici di Naguib Sawiris (compresa l'italiana
Wind, ndr). L’obiettivo è verificare se esistono i termini per
salvare l'accordo di fusione, alla luce dell'opposizione
alla chiusura del deal da parte di Telenor, uno degli azionisti di
riferimento di Vimpelcom con una quota del 39,6%.
A dicembre l’operatore norvegese aveva votato contro la proposta
originaria da 6,6 miliardi di dollari presentata da Vimpelcom, per
il controllo di Orascom Telecom e di Wind. Un'offerta che
avrebbe visto sia Telenor sia l'azionista russo Altimo (39,2%)
perdere influenza sul board della compagnia.
Domenica, secondo la Reuters, si dovrebbe tenere anche il cda di
Wind Telecom, la holding di Sawiris precedentemente nota come
Weather Investmets, per discutere i nuovi termini della
proposta.
Il quotidiano finanziario russo Vedomosti, parlando dei nuovi
termini del deal, ha citato due fonti anonime secondo cui il nuovo
accordo potrebbe escludere i rappresentanti di Sawiris dal board di
Vimpelcom, offrendo in cambio al magnate egiziano una quota
azionaria maggiore nella nuova compagine societaria.
La settimana scorsa, l’amministratore delegato di Telenor Jon
Fredrik Baksaas ha ribadito il suo scetticismo sul deal per ragioni
economiche e strategiche. L’opposizione di Telenor resta
l’ostacolo maggiore al buon esito del deal. Una fonte bancaria
vicina all’operazione ha detto che “Telenor continua ad essere
riluttante. A meno che non si arrivi ad una sensibile riduzione del
prezzo, l’operazione non sembra che si chiuderà. Prima credevo
che la possibilità di chiudere il deal fosse fifty fifty, oggi
penso che ci sia un 30% di possibilità che l’operazione si
chiuda”.
Il quotidiano russo Vedomosti ha reso noto che Vimplecom è pronta
ad emettere nuove azioni privilegiate da girare a Sawiris ma anche
da collocare sul mercato, azioni che tuttavia non garantiranno
dividendi né particolari diritti di voto al magnate egiziano.
Il quotidiano russo Kommersant aggiunge infine che i nuovi termini
dell’accordo lasceranno a Sawirs la patata bollente della
possibile nazionalizzazione di Djezzi, l’operatore algerino che
rappresenta la maggior fonte di reddito per Orascom.