”Siamo soddisfatti di quello che sta facendo Wind, delle tariffe
low cost e della quota di mercato. Vogliamo sfidare Tim e Vodafone
e siamo consapevoli che questo sarà uno dei principali asset del
nostro portafoglio. Non abbiamo intenzione di cambiare il
management e neppure di intervenire sull’area operativa".
Così Alexander Izosimov, amministratore delegato di Vimpelcom
dall’ottobre 2003, risponde in un’intervista a La Repubblica
alla domanda su quale sarà il futuro di Wind dopo l’integrazione
della controllante Wind Telecom nella società russa. "Non
abbiamo concluso questa operazione per tagliare i costi, ma per
crescere – puntualizza – La fusione con Wind Telecom è
un’ottima operazione e l’italiana Wind è un grande asset
operativo”. Il numero uno della società russa rimarca inoltre
che "la società operativa resterà quella di oggi. La
capogruppo avrà in carico tutto il procurement: così i
finanziamenti saranno molto più economici".
Quanto alle preoccupazioni di analisti e azionisti per l’elevato
debito di Orascom e Wind, Izosimov sostiene che “proprio per
l’elevato debito la società stata pagata solo per il 25% in
equity, tutto il resto corrisponde proprio all’esposizione
finanziaria del gruppo. In questa operazione ci sono margini di
guadagno per tutti”.
“Resto convinto che la società algerina sia fondamentale per il
futuro del gruppo. Continueremo il lavoro diplomatico con il
governo nella speranza di ricucire la situazione ed evitare la
nazionalizzazione della società a prezzi di sconto. Se la
trattativa fallisse i costi sarebbero a carico di Weather II e
quindi di Sawiris, non abbiamo però chiesto alcun deposito
cauzionale”, argomenta il manager sulla situazione
dell’algerina Djezzy esprimendo infine fiducia sulla possibilità
di ottenere il via libera alla fusione dall’assemblea: “Credo
proprio” che ci riusciremo. “Ho parlato con diversi azionisti
che hanno capito l’importanza dell’operazione”.
Meno ottimista sul futuro di Dejezzy è invece Naguib Sawiris,
presidente di Orascom Telecom. Parlando a Sharm El-Sheikh, Sawiris
– secondo quanto riporta l'agenzia Bloomber – ha annunciato di
essere pronto a ricorrere all'arbitrato contro il governo di
Algeri che ha sfidato la società richiedendo il pagamento di tasse
arretrate, richiesta che il gruppo ha giudicato ingiustificata.
Sullo sfondo resta aperta la questione della nazionalizzazione
dell'operatore, voluta dal governo a un prezzo molto inferiore
rispetto a quello preteso da Sawiris.