Kroes: “Sanità al collasso senza la rivoluzione digitale”

Il commissario all’Agenda digitale sceglie il palco del terzo Innovation day dell’Etno per lanciare l’appello agli Stati membri: “Serve una legislazione adeguata e bisogna favorire gli investimenti”. L’Associazione che rappresenta le big telco auspica la collaborazione di tutta la filiera

Pubblicato il 25 Gen 2011

Le soluzioni di e-health rendono la sanità più efficiente,
permettono di risparmiare e uniscono l'Europa. Una rivoluzione
guidata dalle telco, ma cui l'intero ecosistema deve
partecipare: per questo l’Etno chiama a raccolta tutti gli attori
del settore sanitario dell’Unione europea invitando a
intensificare la collaborazione, rimuovere le barriere di ordine
legale e organizzativo e favorire l’adozione delle Ict in campo
sanitario da parte di medici e pazienti. L’appello arriva dal
terzo Innovation Day indetto dall’Etno e aperto dal commissario
europeo Neelie Kroes cui partecipano 200 rappresentanti delle
istituzioni dell’Ue, degli enti nazionali e locali, delle
associazioni di medici e pazienti, degli operatori telecom e dei
vendor di tecnologia.

Le principali aziende delle telecomunicazioni impegnate in progetti
di e-health includono Belgacom, Deutsche Telekom, Kpn, Orange,
Portugal Telecom, Telecom Italia e Telefonica. Tutte hanno
partecipato all’Innovation Day con dimostrazioni interattive
delle loro applicazioni più innovative già utilizzate da medici e
pazienti.

“Voi gestite l’infrastruttura essenziale – banda larga e reti
di comunicazione – che può rivoluzionare la gestione della
sanità”, ha sottolineato il commissario Kroes rivolta alle
aziende telecom, introducendo la terza edizione dell'Innovation
Day. “I nostri sistemi sanitari collasseranno se non introduciamo
cambiamenti radicali. Dobbiamo effettuare investimenti sostenibili,
e questo non significa solo più soldi, ma anche meccanismi più
efficienti per i brevetti, legislazione adeguta per gestire i dati,
approvvigionamento intelligente, unificazione dei mercati, rapida
introduzione di standard. Le soluzioni per la sanità elettronica
non solo migliorano la vita dei singoli cittadini, ma permettono di
risparmiare e di generare denaro. Ma dipendono dai nuovi modelli di
business della banda larga, che devono essere in grado di apportare
vantaggi a tutta la catena: i fornitori di healthcare, gli utenti
finali e le telco. Le nostre economie sono sempre più guidate
dalle Ict e questo vi pone in una posizione di potere nello
stimolare il cambiamento. E’ ora di agire”, ha concluso la
Kroes.

Da parte sua Gabriele Galateri, presidente di Telecom Italia, ha
dichiarato che la “sanità elettronica non è solo un promettente
ramo di business per l’industria Ict, ma anche una grande
opportunità per il benessere dei cittadini europei e un motore di
crescita economica: una sanità più efficiente può aiutare i
Paesi alle prese con budget limitati. L’evento di oggi dimostra
l’impegno delle telco a sviluppare l’e-health e a raccogliere i
contributi di tutti gli attori coinvolti”.

Ana Jorge, ministro della Sanità portoghese, ha notato che
l’Etno “è stata un importante stimolo, capace di produrre
un’energia rivoluzionaria. Oggi con le Ict possiamo pensare che
ognuno, anche le persone con disabilità, abbia accesso al mondo
intero tramite queste tecnologie che sono vero veicolo di
integrazione”.

Per incentivare la diffusione dell’e-health, l’Etno rivolge
all’industria alcune raccomandazioni. Innanzitutto, ovviare alla
mancanza di standard che oggi impedisce un’ampia implementazione
delle soluzioni per la sanità basate sulle Ict. Occorre creare une
rete tra tutti gli attori coinvolti – dalle assicurazioni agli
ospedali, dalle farmacie ai laboratori di analisi – per andare
oltre i progetti pilota e creare standard uniformi per lo scambio
di dati.

L’Etno raccomanda anche di assicurare che utenti e medici possano
accedere ai dati dei pazienti ovunque nell’Ue, in modo che ogni
cittadino possa essere curato in qualunque Paese-membro. Ancora, si
dovrebbe lavorare sull’interoperabilità dei sistemi informatici
clinici, chiarire gli aspetti regolatori a livello comunitario e
dei singoli Stati per quanto riguarda le applicazioni software
dell’e-health che potranno essere usate dai pazienti a casa o
tramite gli smartphone; occuparsi degli aspetti legali e di
sicurezza nell’implementare l’e-health attraverso i confini
nazionali; rendere i servizi dell’e-health accessibili anche agli
anziani e alle fasce deboli della popolazione; usare i
finanziamenti Ue per implementazioni su larga scala delle
applicazioni di sanità elettronica. I membri dell’Etno insistono
anche sull’importanza della sicurezza dei dati come prerequisito
per il successo dell’e-health, visto che le informazioni sulla
salute dei pazienti sono tra le più delicate e devono ricevere la
massima protezione.

Il settore della sanità è alla ricerca di nuovi modelli che
offrano processi di cura più efficienti pur riducendo i costi,
conclude l’Etno. L’utilizzo capillare delle Ict apre
promettenti possibilità e anzi, tecnicamente, sottolinea
l’associazione, le opportunità già esistono, perché gli
operatori telecom hanno sviluppato diverse soluzioni.

All'evento è intervenuto anche il presidente di Telecom
Italia, Gabriele Galateri di Genola secondo cui il mercato europeo
della sanità elettronica e della telemedicina (e-health) ha un
grande potenziale sia in termini di crescita economica che di
miglioramento della qualità della vita e di riduzione della spesa
pubblica.  Ma "per poterlo svilupparlo e sfruttarlo appieno
è necessario un intervento deciso dell'Ue, che negli anni
passati ha già fatto sforzi nel settore".

"L'e-health ha un ruolo fondamentale nel miglioramento
della qualità della vita dei cittadini, nella creazione di
efficienza delle pubbliche amministrazioni e, quindi, nel
contribuire alla crescita economica dell'Ue", ha detto
Galateri, ricordando che il mercato europeo della sanità
elettronica vale circa 15 miliardi di euro e rappresenta un terzo
del mercato mondiale, con tassi di crescita annui di quasi il 3%,
mentre per la telemedicina sono stimati attorno al 20% negli anni a
venire. A fare da ulteriore traino anche l'invecchiamento della
popolazione europea che, secondo le stime dell'Ocse, vedrà
triplicare entro il 2050 il numero di persone over 50 e di over
85.

Per questo, l'intervento dell'Ue per incentivare la
rivoluzione digitale nel settore sanitario, in particolare per
eliminare le barriere alla sua diffusione, è fondamentale. Pur
avendo riconosciuto che gli sforzi compiuti finora dalla
Commissione Ue sono "imponenti" (negli ultimi
vent'anni Bruxelles ha investito circa 1,2 miliardi di euro in
ricerca e sviluppo nelle nuove tecnologie applicate alla sanità),
Galateri ha sottolineato che l'esecutivo può giocare un
"ruolo chiave" sia sul piano normativo, promuovendo
requisiti minimi comuni, che su quello finanziario per
l'acquisto dei progetti, ma anche per la sensibilizzazione dei
cittadini sui vantaggi dell'e-health.

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