Lenovo, primo pc maker cinese, investirà 175 milioni di dollari in
una joint venture con Nec per espandersi nel mercato giapponese, il
terzo mondiale nel settore.
La newco, sede legale in Olanda, sarà posseduta al 51% da Lenovo e
al 49% da Nec, avrà il controllo di Lenovo (Japan) e di Nec
Personal Computer, una divisione interamente posseduta dal colosso
dell'elettronica di Tokyo che produce e commercializza pc
avendo 2.200 dipendenti e un impianto nella prefettura di Yamagata.
Come parte della transazione, Nec avrà 175 milioni di dollari dal
partner cinese sotto forma di una emissione riservata di azioni
Lenovo.
L'inedita alleanza sino-nipponica rappresenta anche la prima
vendita di asset tecnologici giapponesi a un'azienda cinese,
per quello che è uno scenario impensabile fino a pochi anni fa. Il
gruppo giapponese, anche se leader nel Sol Levante con una quota
2009 del 18,3%, ha abbandonato dallo stesso anno i mercati
internazionali a causa degli scarsi risultati.
L'unione, in particolare, aiuta Lenovo, player mondiale
preceduto dai colossi Hp, Dell e Acer, a ridurre le distanze dai
principali concorrenti e ad accelerare il proprio potenziale
tecnologico. Nec, invece, punta sulla partership per crescere con
maggiore slancio in Cina. Per entrambi, poi, ci sono le economie di
scala con l'unione delle attivita' di sviluppo, produzione
e approvvigionamento dei materiali, congiunta alla possibilita'
di ulteriori sinergie in altri settori. Lenovo ha rilevato nel 2005
la divisione pc di Ibm, perdendo nel frattempo una posizione a
livello mondiale in termini quota di mercato e scivolando al quarto
posto.