Barberis lascia Dada. Rcs verso lo spezzatino della net company

Ricavi in calo per la società fiorentina controllata dal gruppo editoriale. L’amministratore delegato si dimette, mentre Buongiorno si fa avanti per rilevare Dada.net, la divisione specializzata in soluzioni per il segmento consumer

Pubblicato il 11 Feb 2011

Dada ha chiuso il 2010 con ricavi consolidati che si attestano
intorno a 151,5 milioni: la flessione rispetto all’esercizio
precedente (155,1 milioni nel 2009) è principalmente attribuibile
all’andamento dei ricavi della divisione Dada.net. Il Mol di
Gruppo è stimato intorno a 14,6 milioni con un’incidenza sui
ricavi del 9,7%. La posizione finanziaria netta consolidata al 31
dicembre 2010 è in rosso per circa 50,6 milioni, rispetto ai -36,7
milioni al 31 dicembre 2009.

Il Cda di Dada e l'amministratore delegato Paolo Barberis di
comune accordo, e in seguito a divergenze sulla strategia della
società rispetto a quanto elaborato da Paolo Barberis, hanno
concordato di porre fine alla collaborazione.

Il consiglio di amministrazione della controllata di Rcs MediaGroup
Dada ha dato mandato all'amministratore delegato di concedere a
Buongiorno "un accordo di esclusiva della durata di 45 giorni,
finalizzato allo svolgimento della due diligence e,
subordinanatamente, agli esiti della stessa, all'eventuale
negoziazione tra le parti di un accordo di cessione di Buongiorno
della partecipazione in Dada.net e sue controllate". Nei primi
9 mesi Dada.net ha portato 60 milioni di euro, circa 50% dei ricavi
di gruppo: la società è focalizzata su attività business
consumer con servizi a valore aggiunto di digital music e
community.

Buongiorno, multinazionale leader nell’offerta di servizi e
soluzioni per la mobile connected life, ha presentato un’offerta
non vincolante per l’acquisizione di fino al 100% delle azioni di
Dadanet da Dada, ed ha ottenuto in data odierna da Dada, il diritto
alla trattativa in esclusiva per i prossimi 45 giorni, al fine di
portare a termine la due diligence e, in caso di esito positivo
della stessa, negoziare conseguentemente l’accordo con la
controparte.

Gli asset e il team di Dadanet, la cui presenza geografica è
complementare a quella di Buongiorno, consoliderebbero
ulteriormente la leadership del Gruppo su scala mondiale nel
segmento B2C del mobile content, e sarebbero ulteriormente
valorizzati da Buongiorno.

L’eventuale acquisizione verrebbe finanziata con disponibilità
liquide, linee di credito non utilizzate e/o col ricorso a nuove
linee di credito, in relazioni alle quali Buongiorno ha intrapreso
delle trattative preliminari con primari istituti finanziari.

Paolo Barberis ha quindi rassegnato le dimissioni, con effetto
immediato, da amministratore (e conseguentemente da presidente)
della società, precisando anche che non era membro di alcuno dei
comitati consiliari; il Consiglio ha accettato le dimissioni,
ringraziandolo per il suo contributo e il suo impegno quale socio
fondatore di Dada.

Allo stato Rcs esclude l’ipotesi di cessione dell’intera
partecipazione in Dada. Il Cda ha approvato un accordo per la
risoluzione del patto parasociale esistente tra Rcs MediaGroup e
Paolo Barberis in relazione a Dada, sottoscritto l’11 novembre
2008 e in scadenza l’11 novembre 2011. Le parti hanno riscontrato
intervenute sostanziali divergenze tra valutazioni inerenti le
linee strategiche svolte da Dada e quanto considerato al riguardo
da parte di Barberis, manifestando comunque reciproca soddisfazione
per il rapporto tra esse intervenuto.

L’accordo, in particolare, prevede la risoluzione consensuale con
effetto immediato del Patto parasociale e l’acquisto da parte di
Rcs MediaGroup da Paolo Barberis di 630.000 azioni Dada al prezzo
di 8,9 euro per azione. Pertanto, la partecipazione nel capitale di
Dada detenuta da Rcs MediaGroup passa dal 50,74% al 54,63%. Rcs
MediaGroup, si legge ancora nella nota, preso atto di quanto
riferito in merito alle attività allo stato svolte in esecuzione
del mandato esplorativo conferito ad un primario advisor
finanziario (Mediobanca) circa, tra l’altro, 3 ipotesi di
valorizzazione anche inerenti Dada, nonché, quindi, di quanto
comunicato da Dada oggi in merito all’apertura di una trattativa
per la cessione di Dada.net, confida che l’attività intrapresa
da Dada consenta di raggiungere gli obiettivi di valorizzazione
perseguiti, ed esclude pertanto allo stato ipotesi di cessione
dell’intera partecipazione detenuta in Dada.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video
Iniziative
Social
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati