L’industria della telefonia mobile ha vissuto una crescita
fenomenale negli ultimi vent'anni, arrivando ad attrarre oltre
5 miliardi di abbonati – e si tratta ancora solo di una piccola
frazione del mercato totale, perché il nuovo traino potrebbe
arrivare dalle comunicazioni non tra persone ma tra macchine, le
cosiddette comunicazioni M2M.
Lo scorso anno Hans Vestberg, chief executive di Ericsson,
prevedeva che nel mondo ci saranno 50 miliardi di device connessi
al web nel 2020, molti dei quali (la maggior parte, probabilmente)
tramite rete mobile o wireless. Oggi la Gsma, l’associazione
dell’industria mobile, ritiene che la stima dei 50 miliardi di
device connessi rappresenti la parte più alta della forbice, ma
anche il calcolo più prudente di 20 miliardi di device collegati
indica un tasso di crescita eccezionale. La società di ricerche
Idc, da parte sua, calcola un valore per questo mercato (inclusi
hardware e connessioni): 7 miliardi di dollari entro il 2014.
Attualmente la maggior parte dei 5 miliardi di abbonamenti mobili
è rappresentata da telefoni e da una porzione crescente d
chiavette 3G, iPad e tablet con connettività mobile e device come
il lettore Kindle di Amazon, che usa le reti mobili per scaricare i
dati. Ma il grosso della crescita futura arriverà dal segmento
business più che da quello consumer, notano gli analisti, e da
mercati quali la telematica (trasmissione di dati da fonti remote
per una loro registrazione e analisi); le comunicazioni
machine-to-machine (dove l’informazione fluisce da una macchina
su una rete verso un sistema dove può essere esaminata e
utilizzata); sanità e sicurezza.
Secondo un’analisi pubblicata dal Financial Times, automobili,
macchinari industriali e interi stabilimenti produttivi saranno in
misura crescente equipaggiati con sensori e tecnologie che
connettono questi sensori a una rete wireless. Per alcune
applicazioni, come l’assistenza sanitaria a casa, le reti wifi
saranno sufficienti, mentre per la maggior parte delle applicazioni
industriali o business occorreranno le connessioni mobili.
Il mercato delle comunicazioni machine-to-machine (M2M) è
cresciuto in maniera costante, pur se lentamente, negli ultimi
dieci anni. Secondo Andy Zimmerman, direttore dei mobility services
di Accenture, le reti mobili di quarta generazione che cominciano
ad essere realizzate in Europa, Asia e Nord America renderanno
questa tecnologia più attraente per le aziende. Le reti 4G,
infatti, si associano all'accesso ultra-veloce a Internet e,
soprattutto, ad applicazioni video avanzate come aggiornamenti
wireless per schermi e cartelloni, nota Nick McQuire, research
director for enterprise mobility di Idc.
Ma per molte applicazioni M2M, i volumi di dati sono ancora
modesti. “I sistemi machine-to-machine potrebbero dover scaricare
solo pochi kilobytes di dati, perciò si potrebbe anche dire che si
possono realizzare altrettanto bene su reti di seconda
generazione”, continua Zimmerman. “Il 4G però offre una
migliore penetrazione del segnale, passando attraverso edifici con
pareti più spesse o nei sotterranei. Queste reti permettono una
miglior consegna del segnale al device.”
Siccome al momento le reti 4G vengono realizzate solo nelle grandi
città, i vendor M2M lavorano anche su reti 2G e 3G. Questo è
importante soprattutto per le applicazioni del settore automotive,
come quelle a bordo dei veicoli, perché qui la copertura
geografica conta più della larghezza di banda.
Le iniziative per la sicurezza delle strade, come il sistema eCall
proposto dall’Unione europea, stanno accrescendo l’interesse
per le comunicazioni machine-to-machine a bordo delle auto: i
produttori di automobili cercano modi di usare le comunicazioni
mobili per fornire aggiornamenti automatici all’intrattenimento
on-board; i produttori di camion vogliono usare le stesse
comunicazioni per raccogliere dati sulla manutenzione dei veicoli;
le aziende del trasporto pubblico hanno bisogno di raccogliere
informazioni sul traffico per ridurre i costi e l’impatto
ambientale.
Ma se qui i risparmi sono evidenti, in altre aree, come il
monitoraggio remoto di attrezzature fisse, i benefici non sono
altrettanto chiari a fronte dei costi extra da affrontare.
“Possiamo vedere dei vantaggi nelle applicazioni per la supply
chain”, dice Zimmerman, “ma è più difficile con il
monitoraggio. Se si controllano delle infrastrutture chi beneficia
delle riduzioni dei costi? Sicuramente si risparmia qualcosa sulla
manutenzione e sulla sicurezza, ma è difficile
quantificare”.
“Vedo opportuntà nelle comunicazioni machine-to-machine
nell’automotive e nell’healtcare”, conclude McQuire di Idc.
“Nelle altre aree parlerei di potenziale. Molti ci stanno
lavorando: non c’è telecom o player It oggi che non abbia
qualche soluzione M2M”.