Commento di Saverio Romeo, analista di Frost & Sullivan, sulle
telecomunicazioni italiane ed il Mobile World Congress 2011:
"Uno studente di 25 anni, proveniente da un istituto danese di
design industriale, ha presentato al Mobile World Congress in
Barcellona un nuovo concept per smartphone. La sua storia e’
semplice ed affascinante allo stesso tempo. Il suo concept per
smartphone nasce come un progetto all’interno del suo corso di
studi. Poi diventa un idea vera, tanto vera da essere presentata al
Mobile World Congress di fronte i Cto di Sony Ericsson, Nokia e
AT&T. Nell’ammirare il lavoro di questo studente e la capacita’
del sistema universitario danese, mi sono chiesto dove fosse finita
la creativita’ delle telecomunicazioni italiane.
"In due giorni passati al festival, ho assistito ad un gran
numero di eventi, seminari e workshop, ma l’industria delle
telecomunicazioni italiana non l’ho vista. Gli unici due italiani
che ho ascoltato sono stati Vittorio Colao, Amministratore Delegato
di Vodafone Group, e Fabrizio Capobianco, Amministratore Delegato
di Funambol. Vodafone e’ inglese e Funambol è un’azienda della
Silicon Valley, fondata si da Capobianco, ma è nella Silicon
Valley che è sbocciata e fiorita. Troppo poco per sentirsi
soddisfatto! Al Mobile World Congress ci sono anche le sezioni
dedicate ai Paesi. Ci sono il Regno Unito, la Spagna, la Francia,
l’Irlanda, Israele, i paesi scandinavi, il Belgio ed altre
ancora. L’Italia non c’è. Vi sono aziende italiane che
espongono, ma sono sparse nell’area espositiva. Le
telecomunicazioni italiane non fanno massa. Non hanno peso.
L’evoluzione delle telecomunicazioni avviene altrove. L’Italia
vi contribuisce molto flebilmente. Ed al Mobile World Congress si
vede. Dove siete care telecomunicazioni italiane?"