Firma digitale, Bruxelles avvia la consultazione pubblica

La Ue mira a verificare quali sono le cause alla base della resistenza di cittadini e aziende nei confronti del nuovo strumento di identificazione elettronica. Il commissario Kroes: “Necessario garantire a tutti la massima sicurezza”

Pubblicato il 18 Feb 2011

La firma elettronica sotto l’occhio vigile della Ue. La
Commissione europea ha infatti avviato su firma e identificazione
digitali una consultazione pubblica per cercare di capire le cause
della scarsa fiducia di consumatori e aziende nei confronti delle
transazioni elettroniche. Secondo Bruxelles le difficoltà
incontrate nella verifica dell'identità e della firma degli
utilizzatori sono fattori significativi che frenano lo sviluppo
dell’economia online quando, invece, proprio da essi dipende una
fruizione efficace e sicura sei servizi via Web e quindi il buon
funzionamento del mercato unico digitale di là da venire.

“Sono benvenute tutte le opinioni su come verificare nel modo
più accurato l'identità e la firma degli utenti al momento di
procedere ad acquisti, vendite o procedure amministrative online,
operazioni che necessitano della massima sicurezza – spiega
Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione europea e
responsabile dell’Agenda digitale – Desidero che tutti gli
europei possano collegarsi ad internet senza timore di essere
vittime di un uso improprio dei dati personali o di
frodi".

La consultazione pubblica è finalizzata a raccogliere opinioni sui
seguenti aspetti:
– le aspettative dei cittadini e delle aziende rispetto alla
normativa Ue su firma, identificazione e autenticazione
elettroniche; in particolare, opinioni circa l’utilità, in
generale, della firma e dell'identificazione elettroniche ed
esigenze collegate a settori economici specifici, i benefici
socio-economici, i campi di applicazione, eventuali ulteriori
servizi che rafforzino la fiducia degli utenti (ad es.
l’orodatazione), l’utilizzo di tecnologia mobile e il
riconoscimento legale del consenso elettronico che avviene quando
si clicca sul pulsante “Accetto”;
– l’opinione del settore Ict sull’impostazione da dare alla
firma elettronica per poter meglio rispondere alle prossime sfide
generate dal progresso tecnologico. Le parti interessate sono
pregate di esprimere le proprie opinioni su impedimenti esistenti,
requisiti di sicurezza, eventuale gradazione dei livelli di
sicurezza e aspettative riguardo la standardizzazione;
– l'insieme di principi condivisi che dovrebbero guidare il
reciproco riconoscimento dell’identificazione e
dell'autenticazione elettroniche in Europa, nonché le
considerazioni relative alle economie di scala che si otterrebbero
consentendo l'introduzione di sistemi nazionali di
identificazione elettronica, a beneficio degli utenti in tutta
l'Ue e di utilizzazioni intersettoriali nei settori pubblico e
privato;
– il potenziale contributo della ricerca e dell’innovazione allo
sviluppo di nuovi sistemi di identificazione elettronica e di
autenticazione della firma elettronica, quali ad esempio le
alternative all'infrastruttura a chiave pubblica (Public Key
Infrastructure, Pki) attualmente in uso per una facile gestione
delle firme elettroniche e delle carte d’identità
elettroniche.

I risultati della consultazione confluiranno nella revisione, da
parte della Commissione, dell’attuale direttiva sulla firma
elettronica e nella preparazione dell'iniziativa già in
programma sul reciproco riconoscimento dell'identificazione e
dell'autenticazione elettroniche. L’incremento del commercio
elettronico e dell’e-business e una maggiore facilità di
esecuzione delle procedure amministrative online nel mercato unico
costituiscono aspetti fondamentali dell’Agenda digitale europea.
La consultazione in linea è aperta fino al 15 aprile 2011.

La Commissione ha già dato il suo appoggio a un progetto su larga
scala denominato "Stork" (Secure idenTity acrOss boRders
linKed) che mira a consentire il riconoscimento transnazionale dei
sistemi di identificazione elettronica e un facile accesso ai
servizi pubblici in 18 paesi europei. Scopo del progetto è di
consentire ai cittadini europei di poter dimostrare la propria
identità e di utilizzare i sistemi nazionali per
l'identificazione elettronica (password, carta d'identità,
telefonia mobile) su tutto il territorio dell’Ue e non solo nel
paese d’origine

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