SMART CITY. Efficienza verde

Pubblicato il 21 Feb 2011

Nella lotta al cambiamento climatico il ruolo delle città, in cui
ormai vive oltre la metà della popolazione mondiale, è sempre
più rilevante: il 75% dei consumi di energia e l’80% delle
emissioni di gas serra derivano dalle aree urbane. In questo
scenario è importante non solo conoscere le principali sfide
legate alla tutela del territorio, ma anche essere in grado di
proporre soluzioni che possano assicurare tre obiettivi centrali:
la qualità della vita per i cittadini, la competitività e lo
sviluppo sostenibile. In quest’ottica si inserisce il progetto
Eco & the City di Siemens Italia. L’Istituto Piepoli ha condotto
per Siemens diverse indagini nelle più grandi città italiane,
mostrando come queste abbiano già cominciato ad impegnarsi per
limitare le emissioni e garantire ai cittadini una migliore
qualità della vita.

È il caso di Roma, la città italiana con il maggior numero di
parchi verdi e la più grande area agricola d’Europa, e di
Milano, da anni impegnata nell’aumentare l’efficienza
energetica degli edifici e dotata di uno dei migliori sistemi di
raccolta differenziata dei rifiuti.
Le aree metropolitane si trovano a dover fronteggiare una serie di
problemi ambientali che vanno dall’inquinamento atmosferico alla
gestione dei reflui fino al degrado degli spazi verdi. Uno sviluppo
urbano sostenibile promuove l’utilizzo di fonti di energia
alternative, ed anche di edifici e di sistemi di trasporto più
efficienti, misure in grado di ridurre il traffico e le emissioni
di Co2 , il riciclaggio delle acque e dei rifiuti, nonché il
ricorso alle piante per filtrare le sostanze inquinanti e catturare
le particelle di biossido di carbonio.

Benché le tecnologie per combattere i cambiamenti climatici siano
pronte per essere implementate, l’entità e l’impatto a lungo
termine degli investimenti necessari sono associati ad alti
coefficienti di rischio e di incertezza. Tuttavia, la situazione
non è così difficile come potrebbe sembrare. Per Londra è stato
dimostrato che l’investimento complessivo necessario per
raggiungere obiettivi significativi di sostenibilità è inferiore
all’1% del PIL della metropoli britannica. Ci sono, quindi,
ragioni puramente economiche per una svolta sostenibile e Siemens,
in questa fase, sta supportando le amministrazioni municipali di
tutto il mondo nell’identificare le soluzioni e le tecnologie
più efficaci.

Infine, se è vero che le città sono i motori della crescita
economica, è altrettanto vero che sono caratterizzate da enormi
squilibri nella distribuzione della ricchezza e delle opportunità
economiche. Secondo le stime della Banca Mondiale, nel 2035 le
città sostituiranno le aree rurali come luoghi di maggiore
concentrazione della povertà. Per compiere una svolta sostenibile
i decision-maker urbani devono pensare e agire in modo coerente: è
necessario considerare gli aspetti tecnologici, ambientali e
politici se si vogliono formulare soluzioni appropriate.

Nello specifico energia, trasporti ed edifici sono per Siemens le
aree principali su cui intervenire per la sostenibilità di una
città. Per quanto riguarda la prima, occorre promuovere un sistema
di distribuzione dell’energia di nuova gestione e concezione.
Passare da una rete di controllo centralizzato e fonti decentrate
che interagiscono con risorse come eolico e solare, intensificare
l’energy trading e la trasparenza per i consumatori. Sul fronte
dei trasporti, bisogna puntare su metropolitane leggere automatiche
così come su sistemi complessi di gestione del traffico con cui le
informazioni possono essere scaricate dai passeggeri in tempo reale
e da più fonti, rendendo semplice la programmazione. Pensiamo
infine al sistema automatizzato di gestione degli edifici. Potremmo
risparmiare il 40% dei consumi energetici mondiali, se tutti gli
edifici fossero equipaggiati con le tecnologie più avanzate in
questo campo.

Siemens possiede la più articolata offerta a livello
internazionale di tecnologie “verdi” efficienti, che hanno
contribuito a ridurre le emissioni globali di Co2 di 210 milioni di
tonnellate l’anno scorso, un dato equivalente alle emissioni
annuali complessive di New York, Tokyo, Londra e Berlino.

Sempre lo scorso anno fiscale il portafoglio ambientale della
società ha generato ricavi per 28 miliardi di euro e business
consolidati hanno permesso di continuare gli investimenti in
ricerca e sviluppo, che nel 2010 sono stati di 4 miliardi di euro –
ossia il 5 per cento del fatturato totale.

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