Nell’Application Manager annunciato da Tim al Mobile World
Congress di Barcellona (una sofisticata piattaforma tecnologica che
“smistare” le app su qualunque tipo di device e sistema
operativo) c’è anche lo zampino di Qualcomm, o meglio delle
tecnologie di ricerca e di recommandation della controllata Xiam.
“Abbiamo collaborato con Tim dando in particolare un contributo
nella parte di discovery”, conferma Fabio
Iaione, country manager Italia di Qualcomm –
L’obiettivo è facilitare i clienti di Tim nella ricerca delle
applicazioni”.
Le app si contano a centinaia di migliaia. Non è facile
districarsi.
La discovery delle applicazioni e dei contenuti digitali sempre
più numerosi si sta rivelando uno dei problemi più rilevanti
degli app store. Alcune analisi hanno rivelato che l’80% delle
persone che accedono agli application store non trovano i contenuti
che stanno cercando. Non perché non ci siano, ma semplicemente
perché non riescono a individuarli.
Non è problema da poco per chi vuole fare business in
rete.
Indubbiamente. Da più punti di vista. Sia per l’experience dei
consumatori che se sono poco soddisfatti dell’esito delle loro
ricerche, difficilmente ritornano o tornano meno spesso nel market;
sia perché chi produce applicazioni perde occasioni di business;
sia perché gli operatori perdono efficacia nel delivery dei
contenuti digitali. Xiam fra proprio questo: è l’engine che
consente grazie ad una serie mirata di algoritmi di profilare le
preferenze del singolo cliente, proponendogli in real time i
contenuti più affini ai suoi gusti. In questo modo ogni cliente
può avere un’esperienza personalizzata di viaggio all’interno
delle applicazioni e dei contenuti dello Store.
Perché questa attenzione di Qualcomm a tali
temi?
Fa parte della nostra strategia che mira a contribuire ad abilitare
al meglio l’esperienza nel mondo degli smartphone e del mobile
Internet. La nostra piattaforma Snapdragon consente di potenziare
le funzionalità del telefono accelerando la velocità di
processamento con la soluzione dual core già a 1,5 Ghz. Questo
significa, tra l’altro, migliorarne le prestazioni come
piattaforma multimediale.
Non sempre l’esperienza del mobile Internet è
perfetta.
È vero. Credo che riuscire a profilare bene le esigenze del
cliente possa dare un contributo importante, anche perché consente
di ottimizzare l’utilizzo delle reti migliorando la qualità dei
servizi in mobilità. L’ottimizzazione a livello software delle
prestazioni del mobile Internet è una frontiera che ci vede
particolarmente impegnati. Esempio di ciò è il lancio della
soluzione iSkoot per consentire un’esperienza integrata del
social networking. Abbiamo integrato in un unico client Facebook e
Twitter assicurando una discovery ottimizzata e una comunicazione
in real time con i network dell’operatore. Tradotto in termini di
traffico, significa una notevole riduzione del carico di rete. È
un buon esempio dell’impatto che simili soluzioni possono avere
nel miglioramento della user experience dei clienti e
dell’ottimizzazione dell’utilizzo delle reti.
Tema dolente con l’esplosione del mercato di smartphone e
tablet.
Non sottovaluti l’importanza dell’ottimizzazione delle
applicazioni. Una buona gestione della discovery può dare un
contributo significativo ad un migliore sfruttamento della
capacità delle reti.
Come è vista l’Italia da San Diego, sede del vostro
hedquarters?
Un mercato importante ed anche una frontiera tecnologica con cui
confrontarsi. La presenza di grandi operatori ed un mercato
ricettivo alle innovazioni rende l’Italia un riferimento per
tutti.
“Facilitatori di applicazioni”. La mission di Qualcomm
Il country manager Italia, Fabio Iaione: “Migliorare la discovery è decisivo per clienti e operatori”
Pubblicato il 21 Feb 2011
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