Deloitte: al decollo la pubblicità su Facebook

Supereranno i 2mila miliardi i messaggi di advertising trasmessi dai siti social, con un incremento superiore al 30% rispetto al 2010. Previsto il sorpasso degli smartphone sui pc. A sorpresa, ruolo sempre più forte della Tv tradizionale

Pubblicato il 21 Feb 2011

La crisi appare superata e, seppur con grande prudenza, gli
organismi internazionali sono concordi nel ritenere che la ripresa
sia ormai iniziata. Le “TMT Predictions 2011” di Deloitte,
giunte quest’anno alla decima edizione, osservando un segmento
importante dell’economia mondiale, sembrano confortare questa
fiducia. Le analisi, anche se con alcune sfumature, fotografano un
panorama di incoraggiante vitalità nel pianeta della tecnologia,
dei media e delle telecomunicazioni. Descrivono inoltre in maniera
chiara le tendenze, i gusti dei consumatori e gli orientamenti del
mercato. “Se nel 2010 le nostre previsioni avevano indicato nel
“Cercafonino” il principale elemento di novità – commenta
Alberto Donato, Partner Deloitte Consulting SpA e National Leader
TMT– i pronostici del 2011 descrivono un anno molto più
eterogeneo nel quale il ruolo trainante di Internet emerge in
maniera chiara, soprattutto nel campo della pubblicità”.

Decolla la pubblicità sui Social Network
A questo proposito Deloitte prevede che nel 2011 i Social Network
supereranno il traguardo del miliardo di sottoscrittori unici, con
oltre 2 mila miliardi di messaggi pubblicitari trasmessi. I ricavi
da pubblicità sui Social Network raggiungeranno i 5 miliardi di
dollari, con un incremento superiore al 30% rispetto al 2010. I
costi per fare pubblicità sui Social Network rimarranno bassi,
specie se confrontati con altre modalità di pubblicità online
(es. la pubblicità sui motori di ricerca) o altri media. Questa
situazione potrebbe portare le agenzie pubblicitarie a preferire
altre forme di pubblicità da proporre ai propri clienti o a
spostarsi verso l’offerta di servizi di pubbliche relazioni e
reputation management per potenziare la presenza dei propri clienti
sui Social Network.

La musica online supera i CD
Il fattore Internet incide pesantemente anche sul pianeta musica.
Deloitte prevede che nel 2011 il fatturato del mercato della musica
distribuita online supererà quello relativo alle vendite dei
CD.
Questo evento, più volte annunciato, sarà dovuto più al calo
delle vendite dei CD che ad un significativo incremento degli
acquisti di musica online. Il CD sarà quindi destinato a seguire
le orme già tracciate dai dischi in vinile, ormai relegati a un
pubblico di appassionati e collezionisti, ma non scomparirà: la
vendita di CD sarà sempre più legata alla stagionalità e ai
talent show televisivi. Nel 2010 in Inghilterra più della metà
dei CD sono stati venduti durante l’ultimo trimestre dell’anno,
in concomitanza del Natale e delle fasi finali di un talent show
televisivo.

Sorpasso di Smartphones e Tablets sui PC
Le previsioni Deloitte indicano che nel 2011 più del 50% dei
dispositivi hi-tech venduti saranno Smartphone e Tablet. Tuttavia
non siamo ancora alla “fine dell’era dei PC”, in quanto i
personal computer (desktop o portatili) costituiranno comunque il
75% di tutta la base installata nel mondo. Il 2011 sarà l’anno
di svolta per passare da un mondo prevalentemente monopolizzato da
PC basati sul sistema operativo Microsoft, a un mercato molto più
eterogeneo e vivace. Deloitte prevede che ci saranno
sostanzialmente due differenti architetture tecnologiche e almeno
cinque sistemi operativi, ciascuno dei quali con una quota di
mercato superiore al 5%. Il mercato del software si sta
conseguentemente dividendo tra “PC” e “non-PC”che, per
Smartphone e Tablet (le cosiddette “App”) nel 2011 vedrà un
incremento del 60% rispetto al 2010, con un valore complessivo
superiore ai 10 miliardi di dollari.

I Tablet “invadono le aziende”, 10 milioni di vendite
nel 2011

C’è fermento anche nel mercato dell’hi-tech. Deloitte prevede
che nel 2011 più di 10 milioni di Tablet, il 25% delle vendite,
saranno acquistati da aziende e l’80% delle imprese che compiaono
nella classifica “Fortune500” metterà a disposizione dei
propri dipendenti almeno un modello di Tablet. I principali motivi
per un’adozione di questi dispositivi da parte delle aziende sono
legati al vantaggio di avere un dispositivo portatile, facile da
usare, con una durata della batteria molto lunga e facilmente
personalizzabile. I produttori di software per le aziende si stanno
quindi muovendo rapidamente per rendere fruibili e accessibili le
proprie applicazioni anche da parte di questi dispositivi.

Non è ancora tempo per la pensione, la vecchia tv non
molla e resta il “super media”

La vecchia cara TV non ha nessuna voglia di finire in soffitta. Il
rapporto Deloitte è destinato a sconfessare chi, da anni,
scommette sul sorpasso dei “new media” nei confronti della
scatola magica. Le “TMT Predictions” parlano chiaro: gli studi
prevedono che la televisione, nei prossimi 12 mesi, rafforzerà
ulteriormente la propria posizione di “super media”,
sconfessando i facili profeti che giuravano su un imminente
pensionamento o sul sorpasso di tecnologie più moderne. Niente da
fare. I numeri appaiono eloquenti: nel 2011 i telespettatori
mondiali guarderanno la TV per 140 milioni di ore in più rispetto
al 2010, le pay-tv incrementeranno il loro fatturato del 20% nei
mercati emergenti e i ricavi da pubblicità in TV aumenteranno di
10 miliardi di dollari. Deloitte prevede che, sommando i ricavi da
pubblicità, abbonamenti, fatturato da pay-per-view e licenze, la
televisione manterrà la propria leadership tra tutti i media in
termini di ricavi. La televisione come veicolo di pubblicità
vedrà il secondo anno di crescita solida e il quinto di seguito di
incremento della quota di ricavi da vendita pubblicitaria, che sono
passati dai 174 miliardi di dollari del 2007 ai 191 miliardi del
2011, in netto contrasto con il declino della carta stampata che
nello stesso periodo è scesa da 126 miliardi a 93 miliardi di
dollari.

I videoregistratori digitali proliferano. Ma lo spot da 30
secondi non muore.

Deloitte prevede che nel 2011 il tasso di penetrazione tra i
possessori di apparecchi TV dei videoregistratori digitali (DVR)
nei principali mercati supererà il 50%, ma ciò non influirà in
alcun modo sul mercato della pubblicità televisiva. Quando circa
dieci anni fa i DVR sono diventati alla portata di tutti, si temeva
che il mercato della pubblicità TV ne avrebbe risentito, in quanto
si riteneva che i loro possessori avrebbero registrato i programmi
per poi saltare rapidamente gli spot, riducendone il valore per
l’inserzionista. La realtà dei fatti si è dimostrata diversa,
come anche dimostrano i risultati di una ricerca sulle modalità di
utilizzo dei videoregistratori digitali: il 70% di chi possiede un
DVR controlla prima cosa c’è in TV in quel momento, mentre solo
il 16% accende la TV per vedere solo ciò che è stato
pre-registrato.

Wi-Fi, il 2011 è l’anno degli hotspot: +20%
Deloitte prevede che nel 2011 il volume di dati inviati e scaricati
tramite dispositivi mobili utilizzando le reti Wi-Fi pubbliche
crescerà a ritmi del 25-50%, decisamente più alti rispetto alle
reti dati cellulari. La maggior parte di questa crescita sarà
dovuta ai servizi video, in quanto il Wi-Fi diventerà
probabilmente la rete di default per le applicazioni video e, più
in generale, aiuterà i gestori mobili nell’ottimizzare
l’utilizzo della banda per i servizi dati, con un effetto
positivo sui margini.

Videogiochi: vola il mercato, 52 miliardi di dollari nel
2011

Deloitte prevede che nel 2011 l’industria dei videogiochi
continuerà a crescere, seppure con un diverso mix di pesi tra
software e consolle. I videogiochi vedranno infatti un incremento
del 6% che porterà il valore complessivo a 52 miliardi di dollari,
mentre la vendita delle consolle scenderà del 19% generando solo
13 miliardi di dollari di ricavi. La forte differenza è dovuta a
due fattori: il primo è la ciclicità del mercato delle consolle,
il cui tasso di rinnovamento è legato a quando la crescente
richiesta di performance, da parte del software, renderanno
necessario lo sviluppo di un nuovo hardware; il secondo è il
contributo al fatturato del mercato del software per abbonamenti
mensili a servizi di gaming online, periferiche ad hoc e ricavi da
pubblicità trasmessa nei giochi “free-to-play”.

Meglio ridurre i consumi che cercare di spremere gli
elettroni: le batterie non seguono la legge di Moore

Deloitte prevede che la tecnologia delle batterie farà progressi
nel 2011 e 2012, queste avranno una maggiore densità di energia
accumulata, costeranno meno, dureranno di più e si ricaricheranno
in minor tempo. Sfortunatamente però questi progressi tecnologici
sono molto lenti se paragonati alla la velocità con la quale
progredisce la tecnologia dei dispositivi elettronici che queste
stesse batterie alimentano. La legge di Moore, che prevede che la
capacità elaborativa dei computer raddoppi ogni 18 mesi, non si
adatta alla tecnologia delle batterie, che ha un tasso di crescita
più lento, dove un 5% di incremento annuale rappresenta già un
ottimo risultato. L’unica eccezione è rappresentata dai
cambiamenti radicali di tecnologia: il passaggio dalla tecnologia
basata sul nickel a quella basata sul litio ha quasi raddoppiato la
densità di energia accumulabile delle batterie. Purtroppo
attualmente non sembra esserci un candidato in grado di prendere il
posto del litio e garantire un ulteriore balzo tecnologico, tanto
che ci si aspetta che le performance delle batterie potranno
registrare, ogni anno, un miglioramento non superiore al 1%.
Pertanto può essere più utile focalizzare la ricerca su soluzioni
per ridurre il consumo delle batterie, piuttosto che incrementare
la loro capacità di accumulazione.

L’idrogeno esce allo scoperto come energia
alternativa

Deloitte prevede che l’idrogeno avrà un enorme successo durante
il 2011. Non sarà tuttavia nel mercato dell’automobile, come si
prevedeva inizialmente, ma in altre applicazioni come i generatori
fissi di energia elettrica per telecomunicazioni o i carrelli
elevatori per interni, dove la maggiore densità di energia
elettrica delle celle a idrogeno, la capacità di operare anche in
presenza di forti fluttuazioni di temperatura e i benefici dal
punto di vista dell’impatto ambientale supereranno i limiti
legati al costo e alla mancanza di infrastrutture di rifornimento.
Quindi, sebbene le celle a idrogeno rimangano un mercato di
nicchia, nel breve termine le applicazioni ad esse correlate
potranno generare facilmente un giro d’affari da un miliardo di
dollari entro il 2015.

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