"Una federazione dell'Ictm su modello della tedesca
Bitkom, della spagnola Ametic e dell'inglese Intellect, in cui
tlc, mondo tv e radio, filiera dell'Ict, internet provider e
realtà dell'outsourcing uniscano le fortza per portare avanti
istanze comuni". Stefano Parisi, numero uno di Asstel,
descrive così il progetto a cui lavora l'associazione dopo
l'uscita di scena da Confindustria Servizi Innovativi e
Tecnologici.
Il progetto, i cui pilastri portanti sono stati annunciati al Sole
24Ore, sarà discusso venerdì prossimo in occasione della giunta
di Csit. "Si tratta di un invito rivolto alle associazioni e
alle aziende del mondo Ictm perché partecipino ai lavori della
costituente di una nuova federazionen di primo livello
all'interno di Confindustria", spiega Parisi. Il numero
uno di Asstel punta il dito contro "la debolezza dal punto di
vista della rappresentanza esterna che negli anni è stato uno dei
fattori che ha contribnuito a una sottovalutazione, politica e
cultuirale, del potenziale di crescita e di miglioramento della
qualità della vita derivante dalla diffusione delle tecnologie
nella società". Di qui l'idea di dare vita ad una grande
Federazione.
Parisi accende i riflettori anche sulle priorità dell'Agenda:
"Abbiamo bisogno di condizioni che favoriscano i rilevanti
investimenti dei prossimi anni, almeno 20 miliardi fra reti fisse e
mobili. Il secondo fronte è quello della domanda: confidiamo nel
piano E-gov del 2012 perché si proceda spediti con l'adozione
di servizi sul web da parte della pubblica amministrazione. I
certificati medici online sono solo il primo esempio dei benefici
che si possono ottenere".