Una nuova funzione per Cisco Systems. La società ha infatti creato
il ruolo di Chief operating officer (Coo) con l’obiettivo di
supportare il Ceo John Chambers nell’elaborazione di strategie di
protezione del networking. A sedere sulla poltrona di Coo, Gary
Moore, già presidente esecutivo per i servizi alle imprese, che
diventerà il numero due di Chambers. Moore – dieci anni trascorsi
in Cisco – sarà responsabile per l'ingegneria, il marketing,
le operazioni e l'organizzazione dei servizi, con effetto
immediato.
Prima della sua promozione, Moore è stato a capo il business dei
servizi, che, durante la sua direzione, ha fatto registrare ricavi
per 8 miliardi l’anno. Prima di entrare in Cisco ha lavorate
presso Netigy, una società di consulenza e ha ricoperto un
incarico direttivo in Electronic Data Systems, oggi divisione di
Hewlett-Packard.
La creazione delle nuova funzione, a cui la società sta pensando
da circa cinque anni, ha subito un’accelerazione dopo il
sorprendente calo registrato nel secondo trimestre fiscale:
profitti a -18% e, soprattutto, contrazione dei margini (-3%) per
il quarto trimestre consecutivo.
La decisione pare però non aver convinto gli azionisti.
"Qualsiasi tipo change management è il benvenuto – commenta
Channing Smith, amministratore delegato del fondo Capital Advisors,
che possiede una partecipazione in Cisco – Ma ho il sospetto che un
cambiamento squisitamente ‘personale’, non risolverà i
problemi di Cisco”. A preoccupare azionisti e investitori è
soprattutto la mancanza di un definito piano di successione a
Chambers, che resta saldo al suo posto, e un completo programma di
change management.