Quasi 30 miliardi di euro, circa 2 punti di Pil. Secondo le stime più diffuse, tanto costa al Paese l’inefficienza del sistema pubblico. La trasformazione digitale della PA è quindi il tema strategico per ridurre deficit e debito pubblico e ridare competitività ai nostri territori. Ed è fondamentale che questo cambiamento avvenga con la velocità e le caratteristiche qualitative necessarie a produrre un vero e proprio salto di efficienza e funzionalità nella PA, trasformandola in un fattore di accelerazione dei processi innovativi in atto nell’economia italiana. Sulla base di questa consapevolezza che nasce il roadshow “Sistema Paese 4.0 – Sinergie digitali tra PA e mercato a supporto del Piano Triennale per l’Informatica nella PA”, promosso dal Team per la trasformazione digitale e da Confindustria Digitale, che ha preso il via oggi a Perugia in un incontro realizzato in collaborazione con Confindustria Umbria.
All’incontro hanno preso parte Antonio Alunni presidente Confindustria Umbria, Francesco Calabrese Assessore Infrastrutture Comune di Perugia, Elio Catania presidente di Confindustria Digitale, Enrico Cereda presidente Steering Committe Piattaforme Digitali per la Pa, Catiuscia Marini presidente Giunta Regionale Regione Umbria, Diego Piacentini commissario straordinario per l’Agenda Digitale, Donatella Porzi presidente Assemblea Legislativa Regione Umbria.
L’idea alla base del roadshow è spiegata da Enrico Cereda, presidente dello Steering Committee piattaforme digitali per la Pa di Confindustria Digitale e responsabile del progetto Sistema Paese 4.0. “Vogliamo portare le grandi piattaforme digitali nazionali sul territorio, facendone conoscere i benefici che dalla loro applicazione possono derivare allo sviluppo e alla crescita dell’economia locale e nazionale, stimolando la domanda d’innovazione grazie a nuove sinergie fra pubblico e privato – evidenzia- Per questo chiameremo al confronto tutti i diversi attori: dagli enti locali alle aziende, dagli sviluppatori alle start-up, dagli operatori economici ai rappresentanti del mondo della scuola e della ricerca. Vogliamo favorire la nascita di una visione integrata e multidisciplinare delle problematiche presenti sul territorio, capace di individuare, nelle tecnologie messe a disposizione dal Piano Triennale, le opportunità per trovare soluzioni di ecosistema, di sviluppo per nuovi prodotti e nuove occasioni di lavoro e business”.
Nell’ultimo anno e mezzo, nel quadro istituzionale in cui lavora la PA, si è aperta una fase di discontinuità favorevole all’innovazione grazie, fra l’altro, all’attivazione di progetti strategici come Spid, PagoPA, Anpr, alla pubblicazione del nuovo Cad. All’inizio del 2017 è poi diventato operativo il Team per la trasformazione digitale, la struttura voluta dalla Presidenza del Consiglio per l’attuazione dell’Agenda Digitale che, in collaborazione con Agid, ha pubblicato il Piano triennale con cui si indirizza tutta la PA verso un processo organico e coerente di trasformazione digitale. In questo primo anno di attività del Team è stato messo in campo un lavoro sistemico importante, attraverso metodologie collaborative e nuovi strumenti tecnologici, in modo da facilitare l’adesione delle amministrazioni pubbliche alle piattaforme nazionali. Anche sul fronte delle imprese si è avuta una discontinuità con il Piano Industria 4.0. Per la prima volta, infatti, il Paese si è dotato di un progetto di politica industriale basata sull’innovazione digitale, che sta ricevendo una crescente adesione da parte degli imprenditori, con importanti ricadute sulla ripresa economica.
Oggi è dunque il momento di trovare efficaci sinergie fra processi innovativi istituzionali ed economici, con l’obiettivo di mettere la Pa al servizio della trasformazione digitale del Paese. E’ fondamentale che l’innovazione delle pubbliche amministrazioni passi dall’essere un fatto episodico a divenire un processo sistemico. Oggi solo nel 22% dei Comuni esiste una delega tecnica ai progetti di e-Government e solo nel 27% dei Comuni esiste una delega politica. In entrambi i casi nella metà dei Comuni la delega è informale. Mancano quindi sia le capacità di leadership che le competenze digitali per avviare la trasformazione digitale.
“Siamo al giorno uno della trasformazione digitale del nostro Paese” spiega Diego Piacentini, Commissario Straordinario per l’attuazione dell’Agenda Digitale. Il Piano Triennale per la Trasformazione Digitale della Pubblica Amministrazione è un’opportunità enorme per i fornitori di tecnologia e servizi digitali di innovare per il bene del Paese. Ma senza una radicale semplificazione di norme e processi gli effetti della digitalizzazione saranno indeboliti.”.
“Il Piano Industria 4.0 ha dimostrato con chiarezza che la partnership pubblico-privato ed il coinvolgimento diretto della leadership sono le chiavi di svolta per l’attuazione della trasformazione digitale del paese- sottolinea Elio Catania, presidente di Confindustria Digitale – Ed il sistema pubblico deve esserne guida, stimolo ed esempio per questo profondo passaggio culturale. Nessuna parte ce la può fare da sola. Non ce la può fare il sistema delle imprese composto in larga prevalenza di piccole imprese le cui caratteristiche dimensionali non facilitano lo sviluppo di quelle capacità e visioni necessarie per cavalcare in proprio l’innovazione. Non ce la può fare la Pubblica Amministrazione, una macchina complessa che può essere semplificata, interconnessa e resa efficiente solo innestando nuove competenze, nuove capacità progettuali e manageriali. E’ con questa logica che stiamo dando vita al roadshow Sistema Paese 4.0, con l’obiettivo di stimolare attorno alle piattaforme digitali nazionali, nuove occasioni di collaborazione, trasversali fra settori, fra pubblico e privato, fra periferia e centro.E’ il momento di spingere decisamente il piede sull’acceleratore della trasformazione a tutti i livelli, attraverso un nuovo impegno di leadership, indirizzato a trovare la massima sinergia tra sistema pubblico e sistema delle imprese”.
Antonio Alunni, presidente di Confindustria Umbria ricorda come l’Umbria stia lavorando con molto impegno per il processo di digitalizzazione perché crediamo che questo sia il vero tema su cui impegnarsi. “Questo importante road show parte dall’Umbria perché con orgoglio posso affermare che nella nostra regione siamo stati i primi in Italia a costituire il Digital Innovation Hub che non rappresenta solo un elemento simbolico ma che testimonia come in Umbria la classe imprenditoriale industriale abbia ben chiara l’urgenza di questa trasformazione – spiega – Umbria Digital Innovation Hub sarà lo strumento con cui andare a promuovere le iniziative e a sensibilizzare le imprese nel capire la necessità di innovare attraverso tutte le tecnologie abilitanti e mettendo in condizione le persone di poterle utilizzare. Ma affinché le energie imprenditoriali, forti e diffuse in ogni settore produttivo, possano essere pienamente impiegate è fondamentale che la politica prenda decisioni coerenti e che la pubblica amministrazione sia efficiente, basata su regole conformi alla complessità dell’economia di oggi. Ci troviamo di fronte a una trasformazione culturale digitale che ci riguarda tutti e davanti alla quale nessun attore, le imprese, la pubblica amministrazione e la comunità tutta, può tirarsi indietro”.
Dopo l’Umbria, sono già in calendario i primi incontri in Veneto, Friuli, Puglia, Piemonte, Marche, Toscana ed Emilia e Romagna.
Le tappe non saranno convegni, ma momenti di lavoro. La prima parte sarà dedicata ad approfondire la conoscenza delle principali componenti del Piano triennale: l’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (Anpr), il nuovo Modello di Interoperabilità basato su un ecosistema di Api il cui obiettivo è quello di semplificare l’interazione tra Pubbliche amministrazioni e mercato, senza vincoli sulle implementazioni e senza la necessità di integrazioni ad hoc; il Data & Analytics Framework (DAF), e cioè il sistema centralizzato in corso di realizzazione per stimolare la valorizzazione dei dati pubblici, promuovere la diffusione degli open data e facilitare i processi di analisi dei dati da parte di amministrazione e aziende; Il sistema per la Gestione elettronica dei pagamenti verso la PA (PagoPA) che, attraverso l’interconnessione di tutti i prestatori di servizi di pagamento alle PA, consente al cittadino di effettuare il pagamento scegliendo lo strumento e l’ente preferito, mettendo, inoltre, a disposizione i flussi per la rendicontazione e la riconciliazione automatica; il Sistema Pubblico per l’Identità Digitale (Spid), e cioè un sistema nazionale di autenticazione aperto anche ai privati che, attraverso credenziali classificate su tre livelli di sicurezza, semplifica l’accesso ai servizi di PA e aziende; la Carta d’identità elettronica (Cie), rilasciata su supporto informatico dalle amministrazioni comunali, e dotata di opportuni elementi utili a dimostrare l’identità del suo titolare. Inoltre verranno presentati anche i progetti Designers Italia e Developers Italia e i relativi strumenti messi a disposizione per facilitare l’accesso alle piattaforme.
Nella seconda parte il dibattito con i diversi attori, pubblici e privati, del territorio, consentirà di confrontarsi sulle potenzialità delle piattaforme digitali in relazione alle problematiche ed esigenze locali.