A seguito dell’ondata di suicidi che ha colpito France Telecom
negli ultimi due anni, l’operatore storico d’oltralpe ha deciso
di modificare le relazioni con i suoi dipendenti. Un obiettivo che
l’azienda intende perseguire puntando soprattutto a coinvolgere
di più il personale nella gestione del gruppo. Un cambiamento di
attitudine suggerito forse dagli psicologi a cui France Telecom fa
ricorso per evitare il ripetersi di questi drammi, e che, due
giorni fa, si è avvertito nel discorso di presentazione dei
risultati aziendali del 2010 tenuto da Stéphan Richard, attuale
direttore generale, destinato a prendere il timone del gruppo dal
prossimo primo marzo. Segno di cambiamento sottolineato dalle
congratulazioni al personale per i risultati conseguiti su cui si
è ampiamente soffermato il futuro presidente e direttore generale
dopo aver parlato “dell’ottimo lavoro svolto dall’azienda sul
piano finanziario”.
Una mossa che se rende evidente l’intenzione di Telecom France di
migliorare le relazioni industriali, non dissipa i dubbi di esperti
ed operatori finanziari. Visto che il titolo ha perso mercoledì
scorso quasi il 2% delle sue quotazioni a Place de la Bourse. Il
che non appanna i miglioramenti registrati dall’azienda in
termini di fatturato (+1,5%) ed il ricavo al netto dell’aumento
del 43%. Mentre l’Ebitda cala da 1,15% a 7,562 miliardi di euro
ed il free cash-flow raggiunge un livello inferiore a quello del
2009.
Aspettando anche i risultati non ancora noti relativi ad altri
fattori, non si può dire che stabilità di France Telecom sul
territorio francese sia già cosa sicura. Certo, la direzione del
gruppo afferma di coprire il 36,6% del mercato della banda larga,
aggiungendo che si tratta del migliore risultato ottenuto
dall’inizio del 2009. Per avere un’dea più precisa, occorrerà
però aspettare i risultati definitivi del mercato che saranno
divulgati dall’Arcep, il garante delle comunicazioni francesi
Di fatto, France Telecom calcola la sua parte di mercato in base al
numero dei suoi clienti che hanno disdetto il contratto. Alcuni
concorrenti dell’operatore tricolore invece integrano nei loro
calcoli tutti i clienti che hanno firmato in contratto nell’arco
del primo trimestre. Da cui un scarto di alcune migliaia tra le
cifre di mercato fornite da France Telecom e quelle
dell’Arcep.
Nel corso dei prossimi due trimestri, France Telecom dovrà inoltre
anche dimostrare di essere in grado di conservare la sua parte di
mercato e di aumentarla. Un’operazione difficile da portare a
compimento, avendo i suoi concorrenti già avviato delle
contro-offerte molto aggressive per sedurre i francesi.