Oltre ai buoni risultati e agli obiettivi ambiziosi per il prossimo
triennio c’é una ragione in più per acquistare azioni Telecom:
"il consolidamento del mercato italiano" a cui il gruppo
guidato da Franco Bernabé potrebbe partecipare, secondo gli
analisti di Deutsche Bank, secondo cui nel mirino dell'azienda
potrebbero finire 3 Italia e Fastweb.
E’ questa una delle ragioni per cui la banca tedesca ieri ha
confermato il suo giudizio "buy", anche se ha limato da
1,46 euro a 1,45 euro il target price. Oggi in Borsa il titolo ha
ripreso a correre, dopo la pausa di riflessione di ieri, e guadagna
il 3,49% a 1,15 euro dopo aver incassato anche la promozione di
Socgen, che ha alzato l’obiettivo di prezzo da 1,2 a 1,35
euro.
Tra le ragioni per investire su Telecom gli analisti ricordano
l’aver centrato gli obiettivi 2010 con un taglio al debito
maggiore delle attese, una forte riduzione del rapporto
debito/Ebitda e le attese di crescita nei prossimi anni.
"Ci aspettiamo che la gestione incrementi la distribuzione
agli azionisti e vediamo un grande opportunità di eliminazione
delle azioni di risparmio", commenta l’analista di Deutsche
Bank anche se sottolinea che a breve non ci sono piani di
conversione.
Una ragione in più che si aggiunge ora è il possibile
consolidamento che potrebbe avvenire nel mercato italiano. Ad
esempio "l’asta delle frequenze alla fine del 2011 potrebbe
indurre Hutchison (ovvero 3) a ripensare la sua posizione
stand-alone, e Swisscom per la prima volta sta prendendo in
considerazione la possibilità di avere una posizione di minoranza
in Fastweb".
Sul fronte sindacale, invece, va all'attacco la Cub.
"Mentre Telecom raddoppia gli utili 30.000 lavoratori restano
con contratti di solidarietà. Questi lavoratori devono tornare a
tempo pieno, e Telecom deve investire in nuove tecnologie e servizi
come la rete a larga banda". Lo sostiene la Cub,
Confederazione Unitaria di Base dopo i conti e soprattutto
l'annuncio del dividendo. "È scandaloso – afferma Guido
Trifiletti del FLMUniti-CUB – che Governo e Inps concedano
ammortizzatori sociali a Telecom, mentre, con simili utili, taglia
gli stipendi a ben 30.000 lavoratori in contratto di solidarietà
per almeno due anni e altri 4.000 in mobilità, con l'avallo di
Cgil, Cisl e Uil, riducendo in Italia nel 2010 gli investimenti
industriali di 409 milioni invece di aumentarli".
"Perciò invitiamo il Ministero del Lavoro e l'Inps ad
intervenire interrompendo i contratti di solidarietà e pretendendo
che Telecom reimpieghi i lavoratori, eventualmente con una vera
azione di riconversione professionale – prosegue Trifiletti –
poichè è immorale che in una situazione di crisi e di riduzione
dei costi pubblici si continui a concedere milioni di
ammortizzatori sociali ad un'azienda strategica del paese come
Telecom che non è in perdita ma, anzi, macina fior di profitti
tagliando il salario a migliaia di lavoratori".