La Fimmg Puglia in scipero contro i Web-certificati. Il Consiglio
Regionale dell’associazione che riunisce i medici di famiglia
decide di mobilitarsi per protestare contro “l'assenza di
risposte alle preoccupazioni dei medici relative ad un aumento di
un carico burocratico ed amministrativo, nonché quello
assistenziale derivante dalla chiusura degli ospedali, da parte
della Regione”.
"Siamo totalmente favorevoli all'innovazione tecnologica
in sanità – spiega Filippo Anelli segretario generale della Fimmg
Puglia – ma la Regione Puglia ed il ministro Brunetta, se vogliono
avviare processi di innovazione informatica, devono garantire agli
operatori l'efficienza dei sistemi informatici e gli strumenti.
Non si può pensare di effettuare una rivoluzione tecnologica senza
le risorse e mettendo le mani in tasca ai cittadini. Infatti,
l'esperienza dei certificati di malattia online dimostra che si
è proceduto ad avviare un sistema senza che si fosse provveduto
preventivamente a dotare i medici degli strumenti informatici
necessari e a collegare le aziende all'Inps per la ricezione
dei certificati, rendendo cosi' efficiente il sistema”.
L’associazione rincara la dose attaccando l'accordo
sottoscritto ieri dalla Regione Puglia e dal ministro Brunetta che
nelle parte riguardante la sanità “rischia di mettere in crisi
l'assistenza ai cittadini qualora l'apparato informatico
predisposto non fosse nelle condizioni di garantire un sistema
efficiente. Per far ciò è necessario investire risorse per
adeguare gli attuali sistemi informatici agli obbiettivi che il
ministero dell'Innovazione e la Regione Puglia si sono
preposti”.
“Infatti, non si tratta di inviare online giornalmente 4 o 5
certificati di malattia per ogni singolo medico – prosegue Anelli
– bensì mediamente 100 ricette al giorno per ogni medico per un
totale, nella sola Puglia, di 50 milioni di ricette in un anno.
Ricette che vengono inviate al ministero dell'Economie e delle
Finanze, per le attivita' di controllo, che poco hanno a che
vedere con l'efficienza del Servizio Sanitario.
"Ancora una volta abbiamo l'impressione che le opportune e
giustificate esigenze amministrative di controllo dei processi
assistenziali vengano impropriamente imputati al medico con una
forte interferenza sulle attivita' assistenziali . Vorremmo un
sistema ove i medici potessero sviluppare a pieno le potenzialità
del sistema informatico ai fini della ricerca e
dell'assistenza, migliorando la qualità delle prestazioni
sanitarie, demandando all'apparato amministrativo tutte le
altre funzioni burocratiche".
L'informatica e la telemedicina rappresentano due aspetti
fondamentali, dunque, per migliorare l'assistenza. "Da
tempo chiediamo alla Regione Puglia di effettuare
elettrocardiogrammi ai soggetti ipertesi e diabetici della nostra
Regione nei nostri ambulatori con la telemedicina – conclude
Anelli – Così accanto ai brillanti risultati ottenuti dai medici
del 118 sulla riduzione della mortalità da infarto miocardico si
aggiungerebbe anche l'attività di prevenzione effettuata dai
medici di famiglia che sicuramente porterebbe ad una riduzione del
numero di infarti e nello stesso tempo provocherebbe una riduzione
di circa 2 milioni di accessi negli ospedale da parte dei cittadini
ipertesi e diabetici. Peccato, che alla conferenza stampa
organizzata dalla Regione Puglia a Roma sulla telemedicina gli
autori di questo successo, i medici del Servizio118, siano stati
dimenticati e le prospettive di sviluppo della telemedicina
completamente ignorate".