Le aree urbane vengono considerate osservatori speciali per la
lotta al cambiamento climatico. La Comunità Europea nel documento
“Investire nello sviluppo di tecnologie a basse emissioni di
carbonio” del 7 ottobre 2009 stima in 11 miliardi di euro gli
investimenti pubblici e privati necessari per il progetto Smart
City che dovrà coinvolgere 25 milioni di abitanti in Europa.
L’obiettivo primario è quello di creare le condizioni per
attivare il mercato di massa verso l’adozione di tecnologie di
efficienza energetica per edifici, reti energetiche e sistemi di
trasporto a basse emissioni di Co2, raggiungere riduzioni più
ambiziose delle emissioni di gas ad effetto serra, di mix
rinnovabili e di risparmio energetico per gli usi finali e di
energia primaria entro il 2020 Europa.
Quali sono le caratteristiche di una città intelligente? Enel
Distribuzione ha elaborato uno studio in proposito. stilando una
lista di criteri che definiscono quali centri urbani sono più
adatti a diventare “smart” stabilendo per esempio che la
dimensione ottimale per una città efficiente sia da compresa tra i
200.000 e gli 800.000 abitanti. Questa dimensione non rende solo
più semplice il processo decisionale delle amministrazioni, ma
offre la possibilità di confrontarsi con tutte le problematiche
sociali ed ambientali ed è anche ben rappresentata a livello
europeo.
Le città oltre gli 800.000 abitanti, le metropoli, dovranno anche
essere laboratorio di sostenibilità ma dovranno confrontarsi con
problematiche diverse che richiederanno approcci mirati e ad hoc.
In collaborazione con l’European Energy Research Alliance (Eera)
e l’Austrian institute of technology (l’Enea austriaca), Enel
sta definendo la matrice dei servizi e delle piattaforme
tecnologiche necessari per la realizzazione della smart city e
quale dovrebbe essere il contributo dei diversi attori in gioco,
dai costruttori ai produttori di tecnologia, dalle case
automobilistiche alle utilities energetiche.
Il passo iniziale sarà quello di costruire un piano di
sostenibilità ambientale che traguardi il 2020, di progettare un
pilota su base distrettuale dove le principali tecnologie dovranno
essere sperimentate ed implementate. Si tratterà di rendere gli
edifici auto-sostenibili da un punto di vista energetico e
integrati alla rete elettrica e di adeguare l’illuminazione
pubblica con sistemi ad alta efficienza (esempio Led). Per
riuscirci sarà fondamentale prima potenziare l’infrastruttura di
media tensione per rendere più semplici gli scambi di energia
pulita con le zone limitrofe per poi passare alle soluzioni di
bassa tensione e di integrazione building-rete. Particolarmente
interessante sarà l’applicazione di soluzioni di alta efficienza
e risparmio energetico nei porti con il sistema “cold ironing”
che permette l’alimentazione delle navi in sosta tramite la
connessione a terra con energia fotovoltaica. Questa pratica
permette di ridurre del 30% le immissioni di Co2, di più del 95%
per gli ossidi di azoto ed il particolato e l’azzeramento
dell’inquinamento acustico.
Il fulcro della rivoluzione energetica saranno le smart grids, le
reti che permetteranno di gestire lo scambio di elettricità in
modo intelligente e bidirezionale. Questa necessità diventa sempre
più impellente con la crescita delle fonti rinnovabili, che nel
2050 dovrebbero coprire il 50% della produzione totale attuale.
Come è noto infatti risorse come il solare e l’eolico hanno
oscillazioni dovute alle stagioni, alle condizioni meteo e
all’alternanza del giorno e della notte. Per garantire la
connessione della generazione distribuita, la gestione dei picchi,
l’ottimizzazione e controllo dei carichi diventerà quindi
fondamentale sapere in ogni momento quanta energia viene
prodotta/immessa in città dai pannelli fotovoltaici e dal
minieolico e qual è il fabbisogno richiesto dalla rete urbana. Dal
punto di vista tecnologico questa rivoluzione è già
cominciata.
Con oltre due miliardi di euro infatti Enel ha realizzato uno dei
più ambiziosi progetti infrastrutturali dell’ultimo decennio
installando in Italia oltre 32 milioni di contatori elettronici. È
il primo passo concreto verso la rete intelligente.
Sulla base della tecnologia dei contatori elettronici si stanno
sviluppando soluzioni per rendere visibili i consumi nelle case,
stimolare la gestione attiva della domanda e abilitare le soluzioni
di home-automation che attraverso un sistema automatizzato dovranno
gestire i costi generati dagli sprechi.