“Vogliamo mantenere la leadership nell’innovazione”: è il
programma “tecnologico” annunciato oggi dall’amministratore
delegato e direttore generale di Enel Fulvio Conti presentando a
Londra alla comunità finanziaria e alla stampa i risultati del
2010 approvati dal consiglio di amministrazione e il piano
industriale 2011-2015.
Tra le tecnologie in cui Enel sarà particolarmente impegnata nei
prossimi anni, Conti ha annunciato la volontà di supportare lo
sviluppo delle smart grid “a livello globale”. Dopo le positive
esperienze italiane, a partire dal contatore elettronico in cui
Enel ha affermato nel nostro Paese una leadership consolidata ed
apprezzata, il gruppo elettrico italiano approfitta dunque della
politica di internazionalizzazione fortemente perseguita da Conti
negli ultimi anni per “esportare” le sue eccellenze
tecnologiche anche fuori Italia, in particolare nelle aree in cui
Enel è più radicata.
A partire dalla Spagna dove le sinergie con Endesa si stanno
rivelando sempre più significative ed importanti. Attualmente, nel
Paese iberico sono stati installati 150.000 digital meter che
diventeranno ben 13 milioni alla fine del 2015, ha spiegato Andrea
Brentan, ceo di Endesa: “Un risultato che ci vede in una
posizione di leadership tecnologica e di innovazione in
Spagna”.
Un altro mercato per i contatori digitali e le tecnologie
intelligenti su cui Enel punta, ha spiegato Conti, è in
particolare l’America Latina. Contatori elettronici, ma più in
generale smart grid, smart cities, mobilità elettrica: tutti campi
in cui Enel è fortemente impegnata. “Siamo l’unico gruppo
elettrico a livello globale ad essere in grado di inglobare tutte
queste tecnologie”, ha osservato Conti.
Di conseguenza, ha annunciato l’ad di Enel, “proseguirà
l’impegno nella ricerca e nell’innovazione tecnologica, con
particolare attenzione allo sviluppo di tecnologie termoelettriche
eco-compatibili, delle reti intelligenti e della diffusione della
mobilità elettrica, nonché ai programmi volti a rafforzare
l’accesso diretto ai combustibili fossili perseguendo una
selettiva strategia di integrazione verticale”.
Non tutti lo sanno, ma Enel è anche una società che vende
hardware e software, se non all’esterno quantomeno alle società
del gruppo. Ed è soprattutto questa voce ha consentito ad Enel di
migliorare di 41 milioni di euro i propri risultati del bilancio
2010 alla voce “Area servizi e altre attività” con una
crescita del 3,8%. “Tale incremento – si legge nella relazione
al bilancio – riflette sostanzialmente i maggiori ricavi per
vendite di hardware e software alle società del Gruppo, nonché i
maggiori ricavi per lavori in corso su ordinazione, relativi a
progetti informatici”.
Più in generale, pur in un anno ancora segnato dalla crisi
economica e dalla scarsa forza dei consumi energetici, il bilancio
dell’Enel riesce a marcare un incremento dei ricavi del 14% a
73.377 milioni di euro con Ebitda che sale del 6,8% a 17.480
milioni, mentre l’Ebit si attesta a 11.258 milioni. Se il
risultato ordinario netto, complice la crisi, è sceso a 4.390
milioni (-21,4) l’utile netto ordinario è salito a 4.405 milioni
(+5%) consentendo la distribuzione di un dividendo di 0,28 euro ad
azione (0,10 già corrisposti a novembre 2010). Buone notizie anche
dal fronte dell’indebitamento netto (la politica di
internazionalizzazione è stata costosa in termini di impegni
finanziari), sceso dell’11,7% a quota 45 miliardi.
“Sono molto soddisfatto dei risultati conseguiti dal gruppo nel
2010 che, ancora una volta, sono stati migliori di quelli attesi
dal mercato e degli obiettivi annunciati – commenta Conti – Il
posizionamento strategico del gruppo e la solidità patrimoniale ci
consentono di guardare con fiducia al futuro e di continuare a
perseguire con impegno e determinazione la realizzazione di un
piano industriale che garantirà anche per i prossimi cinque anni
risultati crescenti e rendimenti più che soddisfacenti per i
nostri azionisti.” Azionisti ai quali viene assicurata anche per
il futuro una politica dei dividendi che prevede un pay out al 60%
dell’utile netto ordinario di gruppo.
Quanto al piano industriale 2011-2015, si prevede una crescita
dell’Ebitda a 20 miliardi, un utile netto ordinario che sfiora i
6 miliardi, l’indebitamento finanziario netto che scende a 1,8
nel rapporto con l’Ebitda, un piano di investimenti di 31
miliardi. Illustrando le linee strategiche del piano industriale
al 2015, Conti le ha sintetizzate così: “leadership nei mercati
di riferimento; rafforzamento e crescita organica nel settore delle
rinnovabili nonché in America Latina, in Russia ed in Europa
Orientale; consolidamento, integrazione ed efficienza operativa;
leadership nell’innovazione”.