Brunetta
torna sollecitare Tremonti sul tema della ricetta medica
elettronica. Facendo seguito a una prima lettera dello scorso 11
gennaio, il ministro per la Pubblica amministrazione e
l’Innovazione, con una nuova lettera inviata al collega
dell’Economia ricorda che le strutture di entrambi i ministeri
“collaborano proficuamente da tempo per l’applicazione delle
Ict ai fini di un efficace monitoraggio della spesa nel settore
sanitario e di un costante miglioramento dei servizi per i
cittadini”.
Brunetta si riferisce in particolare all’attuazione delle
disposizioni contenute nell’articolo 50 del decreto legge n.
269/2003 sulla sanità digitale (convertito nella legge n. 326/2003
e modificato successivamente dalla Finanziaria 2007), che ha
consentito il raggiungimento di importanti risultati, quali la
distribuzione della tessera sanitaria ai cittadini, il controllo
delle prestazioni erogate nonché la completa digitalizzazione
delle certificazioni di malattia. “In questo contesto – scrive
Brunetta – pur essendo le soluzioni Ict ampiamente disponibili,
manca ancora un percorso condiviso volto a definire le linee guida
e le specifiche tecnico-amministrative per l’attuazione di quanto
previsto dal decreto legge n. 78 del 31 maggio 2010 (art. 11, comma
16) che impone il passaggio alla c.d. ricetta digitale e cioè la
sostituzione della ricetta cartacea con l’equivalente documento
elettronico”.
Brunetta ricorda come il passaggio dal cartaceo al digitale
significhi semplificare il processo prescrittivo, ponendo il
cittadino al centro e consentendo un controllo della spesa in tempo
reale: il medico compila e invia online la prescrizione,
rilasciando al paziente il numero di protocollo della ricetta (con
eventuale copia cartacea su richiesta); il paziente usufruisce
della prescrizione presentando alla farmacia la propria tessera
sanitaria e il numero di protocollo della ricetta; la farmacia
verifica online la prescrizione, consegna il farmaco e ne comunica
contestualmente l’erogazione al sistema centrale.
“Sul piano tecnologico – osserva Brunetta – è importante
sottolineare che le infrastrutture Ict realizzate a livello
centrale e regionale per l’attuazione di quanto previsto dal
citato articolo 50 appaiono già in grado di supportare la nuova
procedura (a partire dalle credenziali distribuite ai medici),
richiedendo solo adeguamenti parziali in termini di collegamento e
interazione con le farmacie e gli altri punti di erogazione dei
servizi. Per questi motivi l’introduzione della ricetta digitale
potrebbe prendere avvio in tempi ravvicinati previa elaborazione di
un provvedimento attuativo che definisca nel dettaglio la nuova
procedura, i servizi che saranno resi disponibili a medici,
cittadini e farmacie nonché i tempi di diffusione sul territorio.
Se condividi questa impostazione – conclude Brunetta rivolgendosi a
Tremonti – il decreto potrebbe essere predisposto nelle sue linee
essenziali da un tavolo tecnico composto dai nostri Uffici oltre
che da quelli del collega Fazio, come ipotizzato nel corso del
recente incontro tenuto sul tema dai nostri gabinetti”.