La Borsa di New York si mette al passo con la rivoluzione digitale
e chiede al regolatore di consentire l’uso delle e-mail per i
market makers. Trent’anni dopo che Hewlett-Packard ha introdotto
il primo personal computer e 23 anni dopo che Microsoft ha lanciato
il suo primo programma di posta elettronica commerciale, il gestore
della Borsa di New York propone di concedere ai “dealers” (gli
intermediari finanziari che pubblicano i prezzi di acquisto e di
vendita dei titoli quotati in borsa e in loro possesso permettendo
a tutti gli altri investitori di comprare o vendere a quei prezzi)
per la prima volta l’utilizzo della "comunicazione scritta
elettronica" dalla piazza d’affari.
"Si tratta di una naturale evoluzione cui ci portano il
mercato, la regolamentazione e la tecnologia", ha dichiarato
il portavoce di Nyse Euronext Ray Pellecchia. In base alla
proposta, le aziende designate come market makers potranno usare la
posta elettronica o la messaggistica istantanea per comunicare con
i colleghi accreditati che si trovano fuori dalla piattaforma di
trading. Non potranno invece mandare e-mail ai contatti personali,
come familiari o amici, o utilizzare telefoni cellulari o
BlackBerry dalle loro postazioni. Fino ad oggi le imprese designate
come market makers hanno comunicato con i loro uffici attraverso
connessioni telefoniche protette.
Anche con le nuove linee guida, i market makers designati sarebbero
autorizzati a mandare e-mail solo su determinati argomenti,
direttamente connessi con la contrattazione, e non saranno permesse
informazioni private sugli ordini. Le e-mail saranno controllate
dal regolatore di Wall Street, la Financial industry regulatory
authority, o Finra.
I floor broker, invece, che non sono mai stati a conoscenza delle
stesse informazioni dei market makers, possono già da tempo
utilizzare i messaggi istantanei e le e-mail.