Gli esperti che hanno partecipato a un panel sulla nuova tv
nell’ambito dell’Ip&Tv World forum sono d’accordo: il futuro
dell’IpTv è nel multiscreen, la possibilità di guardare i
programmi su molteplici device, dal pc allo smartphone. Altrettanto
chiaro è un altro messaggio: se così sarà, il sistema operativo
favorito è l’Apple iOs, mentre il meno adatto all’evoluzione
multi-schermo della tv su Internet è Windows Mobile di
Microsoft.
Il consiglio per i provider dell’IpTv è di prevedere una
strategia multiscreen e di concentrarsi sul portare all’utente
un’esperienza senza compromessi sulla qualità – compromessi
cui dovrebbero scendere però i proprietari di telefoni con sistema
Microsoft.
“I device che esistono oggi sono creati con sistemi diversi”,
ha fatto notare John Bishop, senior vice president, products and
business development di Inlet Technologies, fornitore di
piattaforme per l’elaborazione dei media digitali di recente
acquisito da Cisco. “Un buon punto di partenza per i service
provider può essere estendere i servizi tv all’iOS, per poi
trasferirli su Android”. Anche perché sono i device Apple e
Google i più diffusi sul mercato.
Oltre alla tecnologia, sarà importante studiare i diversi segmenti
di utenza che un provider di IpTv serve, ha aggiunto Richard
Bullwinkle, chief evangelist di Rovi Corporation: da catturare sono
soprattutto gli utenti – giovanissimi – che non si sono mai
abbonati alla tv tradizionale a pagamento, perché usano
esclusivamente la tv su Internet. “Portateli nel mondo dove si
acquistano contenuti legalmente, proprio mentre escono
dall’università e cominciano a lavorare e guadagnare”, ha
detto Bring.
John Denton, managing editor delle piattaforme tv della Bbc, ha
spezzato una lancia a favore di una user experience omogenea su
tutti i device su cui il provider porta la sua IpTv: “Il servizio
deve avere un’identità unica pur se trasmesso su molteplici
schermi”, ha affermato, aggiungendo che iPlayer della Bbc
funziona su 48 diversi device nel Regno Unito, dai cellulari ai
televisori, dalle console per videogame ai pc. “E l’interfaccia
utente deve essere chiara e accattivante, o i consumatori non
troveranno i programmi che cercano”, ha concluso Denton.