Asta Lte, le tv locali promettono battaglia

L’associazione Aeranti-Corallo chiede di ripristinare il quadro normativo preesistente al nuovo decreto approvato dal Cdm: “Tempi molto lunghi per l’iter procedimentale, rischio di danno per le imprese e gli utenti”

Pubblicato il 28 Mar 2011

Le emittenti locali aderenti all'associazione Aeranti Corallo
chiedono di ripristinare i quadro normativo preesistente al decreto
sul rilascio delle frequenze da mettere all'asta Lte da cui il
governo intende incassare 2,4 miliardi.

L'associazione, si legge in una nota, "esprime un giudizio
assolutamente negativo", in quanto il decreto "modifica
le regole finora adottate per disciplinare il processo di
digitalizzazione, in base alle quali tutte le tv locali analogiche
sono diventate operatori di rete per la tv digitale terrestre in
ambito locale". Inoltre, l’iter procedimentale previsto dal
decreto legge "considerata la sua complessità, comporterà
tempi molto lunghi per il relativo completamento, con conseguente
danno sia per le imprese televisive, sia per l’utenza". Una
volta emanato dal Quirinale, ricorda l'associazione, il decreto
legge dovrà essere esaminato dalla Camera e dal Senato ai fini
della relativa conversione in legge entro il termine perentorio di
60 giorni (in mancanza di conversione lo stesso decadrà).
"L’impegno di Aeranti Corallo sarà massimo per ottenere il
ripristino del quadro normativo preesistente".

Il decreto legge approvato dal Cdm, dando attuazione a quanto
previsto dalla legge di stabilità 2011 (i canali 61-69 vengono
tolti alla tv e riservati alle Tlc) contiene norme relative a nuovi
criteri di digitalizzazione. La norma (non ancora emanata dal Capo
dello Stato e, dunque, non ancora pubblicata in Gazzetta ufficiale)
prevederebbe il rilascio delle frequenze, in ogni area tecnica, ai
soggetti già operanti in tecnica analogica che ne facciamo
ri-chiesta, utilmente collocati nelle graduatorie previste dal
decreto legge.

Tali graduatorie verrebbero predisposte sulla base di quattro
parametri: patrimonio al netto delle perdite; dipendenti a tempo
indeterminato; ampiezza della copertura della popolazione;
priorità cronologica di svolgi-mento dell’attività nell’area,
anche con riferimento all’area di copertura. I soggetti esclusi
dalle graduatorie potrebbero svolgere l’attività di fornitore di
contenuti, con norme relative alle modalità e alle condizioni
economiche da emanarsi dalla Agcom, sui multiplex dei soggetti che
avrebbero ottenuto l’assegnazione dei diritti di uso delle
frequenze sulla base delle graduatorie medesime.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video
Iniziative
Social
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati