Il Ceo di At&T, Randall Stephenson, scende in campo per difende
l’operazione da 39 miliardi di dollari per l’acquisto di
T-Mobile dicendosi “ottimista” sul via libera che
l’Antistrust Usa dovrà dare sul merger che – secondo il Ceo –
"garantirà un aumento significativo della capacità di banda
larga mobile". “In questi ultimi anni At&t ha faticato a
tenere il passo con le richieste di banda provenienti dagli utenti
di smartphone, iPhone in testa – spiega Randall – In questo senso
l’iPhone è stato una sorta di risveglio per noi operatori Usa.
Ci siamo accorti che si doveva fare qualcosa per rispondere alla
domanda dei clienti”.
Rispondendo ai competitori, tra cui Sprint Nextel (terzo operatore
mobile Usa), che hanno chiesto all’Antitrust di bloccare
l’accordo perché impatterebbe negativamente sulla concorrenza,
il Ceo sottolinea: "Questo è un settore altamente
competitivo: negli ultimi 10 anni vi è stata un ristrutturazione e
un consolidamento dell'industria enorme e tuttavia i prezzi
sono scesi del 50% ".
Il consumo dei dati mobili negli Usa è aumentato dell’8.000%
negli ultimi quattro anni – rimarca – ed è previsto un aumento
di 8-10 volte nei prossimi cinque. Come industria non so come
potremmo supportare questa richiesta se non ripensiamo l’assetto
attuale del mercato”.
"Ad oggi non c'è spettro sufficiente e se non c'è
una ristrutturazione dello spettro non si andrà da nessuna parte.
Sono queste considerazioni che ci hanno portato, qualche mese fa, a
metterci intorno a un tavolo con Deutsche Telekom per discutere
l'acquisizione di T-Mobile Usa".
L’aggregazione tra le reti mobili di At&t e quelle di T-Mobile
porterebbe ad un salto nella capacità di rete, a un miglioramento
della copertura in dense aree urbane come New York e San Francisco
e, infine, contribuirà a soddisfare l'obiettivo
dell'amministrazione Obama di rendere ampiamente disponibile la
banda larga mobile.