Privacy, Reding: “Le nuove norme non strozzino le aziende”

Il commissario Ue alla Giustizia: “Sulla data protection serve una piattaforma di regole che da un lato consenta lo sviluppo dell’industria Ict, dall’altro incoraggi gli utenti verso le nuove tecnologie”

Pubblicato il 31 Mar 2011

"La protezione dei dati è un diritto fondamentale e una
garanzia per il funzionamento del mercato europeo. Inoltre è un
asset di inestimabile valore che ha bisogno di essere gestito dato
che da esso dipendono molte attività che possono prosperare solo
se alla base c’è una buona legislazione e fiducia da parte dei
consumatori. Per questo non è pensabile che ci siano dei free
riders che non rispettano le regole".

Lo ha affermato il Commissario Ue alla giustizia Viviane Reding, in
vista delle revisione della Direttiva Ue sulla privacy, nel corso
di un’audizione davanti al l Partito Popolare Europeo ( Ppe),
dove ha ricordato che tutti i diritti fondamentali – comprese
quelli relativi alla protezione delle info personali – “hanno
un costo”.

“"I costi – ha sottolineato la Reding – devono essere
sostenuti dalle imprese, dalle amministrazioni e dai cittadini, ma
credo che le aziende abbiano delle responsabilità in più dato che
le informazioni personali degli utenti costituiscono un importante
asset economico". Esistono imprese che già garantiscono agli
utenti elevati standard di privacy: bisogna fare in modo che questo
diventi una strategia diffusa. "Perché – si chiede il
commissario – la trasparenza nel trattamento dei dati non sono
applicate da tutte le imprese? Nessuno, nella Ue, dovrebbe
cavarsela evitando le regole".

La Reding ha però voluto ricordare che la nuova normativa sulla
tutela dei dati non dovrà essere in alcun modo punitiva.
“Tutelando i diritti dei cittadini la riforma deve contribuire a
promuovere il progresso economico. E' quindi mia intenzione
supportate le imprese nella messa a punto di standard elevati di
protezione dei dati".

In vista della revisione della Direttiva il commissario ha
individuato cinque priorità. Per prima cosa è necessario ridurre
la frammentazione delle norme, fattore che, oltre a determinare una
grande incertezza giuridica, è anche fonte di costi per le
imprese.
Inoltre bisogna promuovere l'innovazione e nuovi servizi,
attualmente frenati dalla mancanza di fiducia degli utenti che
temono abusi sui loro dati. “ La fiducia è un fattore essenziale
per l'innovazione”, ha rimarcato la Reding.

Il commissario ha poi spiegato di voler evitare l'applicazione
simultanea di leggi diverse a una stessa società operante in
differenti Stati. “Anche in questo caso si genera
un’insostenibile incertezza giuridica che impatta sulla fiducia
degli utenti e sui costi delle imprese”.

La quarta proposta riguarda la semplificazione dei trasferimenti
internazionali dei dati e la razionalizzazione delle procedure di
esportazione.

L’ultima misura è relativa alla riduzione della burocrazia
ovvero all'abolizione di tutti gli obblighi amministrativi che
risultino non necessari. Nel mirino della Ue, in particolar modo,
l'attuale sistema di notifica alle autorità garanti per la
protezione dei dati che deve essere "drasticamente
semplificato" con l'abolizione dell'obbligo di
notificare le attività di elaborazione dei dati. Saranno, invece,
mantenute, le regole riguardanti le informazioni personali.

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