La trasmissione degli eventi sportivi in diretta può essere l’elemento in grado di far decollare qualunque servizio di streaming video: contando sulla passione dei telespettatori e su politiche di prezzo aggressive, infatti, potrebbe essere possibile aggregare attorno alle piattaforme online una parte importante del pubblico che oggi utilizza per lo stesso servizio le Pay Tv. E’ probabilmente questo il ragionamento di base che ha portato Amazon intavolare le trattative, negli Stati uniti, con tre dei principali attori dello sport professionistico: la National basketball association (Nba), la Major league Baseball (Mlb) e la National Football league (Nfl). All’appello manca per ora soltanto l’Nhl, la national Hockey league. Obiettivo: i diritti televisivi per la trasmissione dei match in streaming, cioè la ciliegina sulla torta per far decollare la propria offerta di contenuti video online e attirare nuove masse di telespettatori.
Ad anticipare la notizia era stato il Wall Street Journal, secondo il quale Amazon ha in programma di dare vita a un pacchetto premium con l’offerta di sport in diretta e in esclusiva da destinare ai sottoscrittori di “Prime”. Amazon, secondo il Wsj, è anche al lavoro per ottenere la possibilità di trasmettere sport stranieri come il cricket, popolarissimo su un mercato grande ed emergente come quello dell’India, e di sport che negli Usa sono considerati minori, come il calcio o il surf. Tra le intenzioni di Amazon c’è anche quella di “rastrellare” da alcune reti televisive come Espn e Univision i diritti dei match i canali non inseriscono in palinsesto.
Al lavoro sullo stesso campo, in ogni caso, non c’è soltanto Amazon: Twitter, ad esempio, si è già aggiudicato la possibilità di tramettere in diretta streaming i match del giovedì del campionato Usa di football americano, mentre circolano già le indiscrezioni che anche Facebook sarebbe interessata allo sport in diretta in streaming digitale.
Non è ancora chiaro a che punto sia la trattativa di Amazon con le principali “league” Usa, e se il “pacchetto” preveda eventualmente on costo aggiuntivo per gli abbonati Prime o possa essere inserito nel costo annuale di 99 dollari del servizio Usa. In ogni caso, se il negoziato andasse in porto, sarebbe destinato a rompere equilibri consolidati nel settore televisivo, e potrebbe far sentire presto i propri riflessi anche in Europa, dove il sistema della Pay Tv fa grande affidamento sui diritti televisivi per le dirette sportive per accaparrarsi abbonati.