IL PROGETTO

Industria 4.0, la Ue finanzia il Politecnico di Milano: sprint sulla “servitizzazione”

Il progetto Psymbiosys aiuta le aziende a sviluppare soluzioni che integrano sistemi fisici e servizi digitali. Sul piatto 6 milioni di euro nell’ambito del programma Horizon 2020. Taisch: “Aumentiano il valore delle imprese”

Pubblicato il 23 Nov 2016

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Una piattaforma informatica per aiutare le imprese manifatturiere ad evolvere da aziende “di prodotto” ad aziende di “prodotto-servizio”. E’ l’obiettivo di Psymbiosys, progetto H2020 del Politecnico di Milano finanziato dall’Unione Europea con 6 milioni di euro. Alla base della piattaforma la convinzione che le soluzioni prodotto-servizio siano sempre più parte integrante dell’offerta. La sfida è quindi offrire combinazioni di sistemi fisici (un’automobile, una macchina, un motore) con servizi digitali (diagnosi e manutenzione, riparazione, smaltimento e fine-vita).

“Con i nostri partner abbiamo individuato le 5 principali difficoltà nell’implementazione di questo approccio – spiega Marco Taisch, responsabile di Psymbiosis – conciliare i cicli di vita di prodotto e servizio; reperire le informazioni sul prodotto lungo tutto il ciclo di vita; integrare nello sviluppo di nuove soluzioni conoscenza professionale ed empirica; condurre modelli di business tradizionali insieme a nuovi modelli basati sul servizio; adattare i sistemi informativi aziendali, nati intorno al prodotto, al mondo dei servizi”.

Psymbiosys è attivo da febbraio 2015 e sul portale www.psymbiosys.eu è già possibile consultare i primi risultati operativi e seguire la sua evoluzione. Intanto, i primi prototipi della piattaforma informatica sono attualmente in fase di testing e validazione presso partner industriali e la loro versione finale sarà pronta nel I trimestre 2018. I casi di studio industriali considerati appartengono a settori differenti: arredamento, sistemi avionici e utensili industriali in Spagna e Germania e tessile in Italia.

“Le soluzioni prodotto-servizio -spiegano dal Politecnico di Milano- stanno diventando sempre più parte integrante dell’offerta delle industrie manifatturiere europee, estendendo così il concetto di ‘prodotto puro’ ad una combinazione di servizi aggregati attorno ad esso”. Gli esempi classici di questo approccio “sono legati al ciclo di vita del prodotto e soprattutto alle fasi di post-vendita, durante le quali l’industria manifatturiera del futuro non dovrà perdere il controllo dei propri prodotti all’atto della vendita ma seguirli durante la fase operativa sino alla loro fine-vita”.

L’innovazione legata ai servizi porterà anche a modelli di business innovativi per l’industria manifatturiera come quelli legati alla sharing e alla circular economy o quelli legati a vendere solo l’uso dei prodotti, come ore di volo o distanza percorsa invece di motori di aereo o vetture, oppure a raggiungere certi risultati finali, come numero di fotocopie o di lavorazioni invece di fotocopiatrici o macchine utensili.

Questo approccio sarà in grado di aumentare il valore del prodotto e, in qualche misura, sostituire la tradizionale vendita con modelli commerciali innovativi orientati al servizio.

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