La normativa Ue sull’abolizione dei costi extra del roaming potrebbe essere parecchio edulcorata se passeranno le modifiche proposte dalla Commissione europea che introducono più severi limiti all’utilizzo dei servizi dati per i consumatori europei che viaggiano nell’Unione. Si tratta, scrive il Financial Times, di un “potenziale incentivo ai gruppi telecom”; anzi, i cambiamenti proposti sul cosiddetto “fair use” potrebbero dare alle telco la possibilità di imporre nuove tariffe.
La Commissione sta infatti valutando delle modifiche alle norme sul “fair use” (visionate in anteprima del FT) che potrebbero far sì che i clienti che hanno piani tariffari “senza limiti” debbano pagare un extra per navigare all’estero oppure si vedano tagliato l’accesso ai dati se superano un certo tetto. Anche i clienti delle tariffe pre-pagate potrebbero non avere l’autorizzazione ad accedere alla quota totale dei loro dati mensili. Insomma, gli utenti mobili non potranno usare i loro cellulari nei Paesi Ue diversi dal proprio esattamente alle stesse condizioni e agli stessi prezzi di cui godono in patria.
Ma quali saranno questi prezzi e queste condizioni? Dipende da come si metteranno d’accordo gli Stati membro, impegnati al momento a discutere su quanto gli operatori mobili di un paese possono far pagare gli operatori degli altri paesi per fare roaming sulle loro reti; a spingere per tariffe più alte sono ovviamente le telco dei paesi del Sud Europa che sono meta di turismo, con Telecom Italia e Telefonica in testa.
Per Italia e Spagna gli operatori telecom dovrebbero poter applicare una tariffa di 10 euro per gigabyte di dati usati sulla loro rete; altri paesi, in linea con il Parlamento Ue, suggeriscono una tariffa molto inferiore, 4 euro per gigabyte. Nel primo caso, un cliente che paga 20 euro mensili per un piano dati illimitato, all’estero potrebbe usare solo 2 gigabyte; nel secondo caso avrebbe a disposizione 5 gigabyte.
“Le telco più grandi e più a Sud sono le più scontente”, dice un top manager del settore: prima che l’Europa avviasse il processo di abolizione dei costi del roaming, queste tariffe rappresentavano circa il 5% delle entrate degli operatori di rete.
In settimana i ministri dei 28 Paesi Ue si incontreranno per concordare una posizione, spaccati fra paesi del Nord, come la Danimarca, che premono per tariffe basse, e quelli del Sud. I piani dati hanno prezzi molto diversi in Ue; in Finlandia i clienti mobili pagano 100 volte meno che in Ungheria. Alte tariffe per l’uso della rete di un alto operatore sarebbero un salasso per gli operatori low cost quando i loro clienti si trovano all’estero: Lars Christian Lilleholt, ministro danese per Energia e utilies, teme che molti operatori alzeranno i prezzi per i loro utenti o toglieranno i servizi di roaming dai loro abbonamenti.
Le decisioni definitive dei paesi Ue su roaming e tariffe arriveranno a fine anno. L’idea iniziale di concedere ai consumatori un massimo di 90 giorni di roaming l’anno, che secondo le autorità europee avrebbe coperto oltre il 99% dei cittadini Ue, è stata abbandonata per le vive proteste suscitate, ma anche il compromesso proposto adesso dalla Commissione non sembra essere riuscito a mettere d’accordo tutti.