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Roaming, via libera al tetto sui prezzi all’ingrosso

La Commissione Industria dell’Europarlamento approva le tariffe massime che le telco potranno applicare: 0,03 euro per le chiamate vocali e 0,01 euro per i messaggi di testo. Per il traffico dati stabilito un calo graduale da 4 a 1 euro per gigabyte consumato

Pubblicato il 29 Nov 2016

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Via libera del Parlamento europeo al tetto delle tariffe di roaming wholesale. La Commissione Industria ha oggi approvato le tariffe massime che gli operatori di telecomunicazioni potranno applicare gli uni agli altri per l’uso delle reti fra un paese e l’altro nelle chiamate e trasmissioni dati in “roaming”.

L’obiettivo del Parlamento è di arrivare alla fine dell’applicazione di tariffe di roaming, prevista per giugno dell’anno prossimo, senza che i costi aggiuntivi ricadano sugli utilizzatori. I tetti stabiliti sono di 0,03 euro per chiamata vocale (sotto i 0,04 proposti), di un calo graduale da 4 a 1 euro per gigabyte invece di 0,0085 per megabyte e di 0,01 euro per i messaggi di testo, come proposto dalla Commissione europea.

Si tratta di un nuovo passo avanti verso l’abolizione completa delle spese extra per il roaming: ora le tariffe dovranno essere negoziate con i 28 paesi al Consiglio prima di essere poi votate nuovamente dai colegislatori del Parlamento.

“L’obiettivo è quello di dare a tutti gli europei la possibilità di pagare i servizi di telefonia all’estero come a casa – ha spiegato la negoziatrice per il Parlamento, la socialdemocratica finlandese Miapetra Kumpula-Natri – avvicinando i tetti dei prezzi fra operatori ai reali costi dell’accesso al roaming, ma anche preparando la strada a una vera società dei gigabyte, rendendo possibile un maggiore consumo di dati. Tutti i cittadini devono avere accesso ai servizi digitali, con prezzi più bassi e maggiori quantità di dati disponibili”.

Ma la normativa Ue sull’abolizione dei costi extra del roaming potrebbe essere parecchio edulcorata se passeranno le modifiche proposte dalla Commissione europea che introducono più severi limiti all’utilizzo dei servizi dati per i consumatori europei che viaggiano nell’Unione. Si tratta, scrive il Financial Times, di un “potenziale incentivo ai gruppi telecom”; anzi, i cambiamenti proposti sul cosiddetto “fair use” potrebbero dare alle telco la possibilità di imporre nuove tariffe.

La Commissione sta infatti valutando delle modifiche alle norme sul “fair use” (visionate in anteprima del FT) che potrebbero far sì che i clienti che hanno piani tariffari “senza limiti” debbano pagare un extra per navigare all’estero oppure si vedano tagliato l’accesso ai dati se superano un certo tetto. Anche i clienti delle tariffe pre-pagate potrebbero non avere l’autorizzazione ad accedere alla quota totale dei loro dati mensili. Insomma, gli utenti mobili non potranno usare i loro cellulari nei Paesi Ue diversi dal proprio esattamente alle stesse condizioni e agli stessi prezzi di cui godono in patria.

Ma quali saranno questi prezzi e queste condizioni? Dipende da come si metteranno d’accordo gli Stati membro, impegnati al momento a discutere su quanto gli operatori mobili di un paese possono far pagare gli operatori degli altri paesi per fare roaming sulle loro reti; a spingere per tariffe più alte sono ovviamente le telco dei paesi del Sud Europa che sono meta di turismo, con Telecom Italia e Telefonica in testa.

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