Russia e Cina “patto di ferro” per controllare il web. Secondo quanto riporta il Guardian, Mosca adotterà la tecnologia del “muro cinese” a seguitodi una collaborazione “senza precedenti” fra i due paesi in questo settore, con incontri frequenti fra gli esperti e il primo forum sulla cyber sicurezza lo scorso aprile a Mosca.
Fra i presenti, Lu Wei, lo zar di Internet in Cina, Fang Binxing, il padre del cosiddetto Great Firewall, il grande muro di protezione informatica cinese, e Igor Shchyogolev, ex ministro delle comunicazioni e consigliere di Putin per Internet.
L’accordo base per la cooperazione fra Mosca e Pechino è stato definito lo scorso dicembre da Schyololev e Fang a Pechino, spiega al quotidiano britannico Denis Davydov, direttore esecutivo della Lega per Internet sicuro, un gruppo affiliato al governo che ha scritto la legge per i filtri e reclutato volontari per pattugliare il web alla ricerca di “contenuti pericolosi”.
Nei primi mesi del 2016 il segretario del Consiglio di sicurezza russo Nikolai Patrushev, ha incontrato in due diverse occasioni membri del politburo russo per discutere di sicurezza dell’informazione e lo scorso giugno lo stesso Putin a Pechino ha firmato un comunicato congiunto sul cyber spazio.
Ma fra i promotori della cooperazione, anche Konstantin Malofeev, il miliardario russo fondatore del canale ortodosso tv Tsargrad, inserito nell’elenco di persone colpite da sanzioni europee.
Finora la prova più evidente dell’azione di controllo avviato da Mosca è l’oscuramento della piattaforma per i contatti professionali Linkedin, prima vittima della legge dello scorso anno che impone alle compagnie di mantenere su server in territorio russo i dati relativi ai cittadini russi, una legge che la Cina ha adottato all’inizio di questo mese identica. La scorsa estate è stata introdotta la legge nota come Yarovaya che consente alle società di telecomunicazioni russe e ai provider internet di mantenere per sei mesi di dati degli utenti e per tre anni i metadati relativi al loro traffico ed è proprio per gestire la massa di dati che tale provvedimento mette a disposizione che a Mosca serve la tecnologia cinese.