Ennesimo dietrofront di Apple sull’auto a guida autonoma. A due mesi di distanza da quello che sembrava un addio quasi certo al progetto Titan, con tanto di saluti di molti dipendenti coinvolti nel team per la self-driving car, il colosso di Cupertino ci ripensa e rilancia. Lo scorso 22 novembre, infatti, dall’headquarter di Apple è partita una richiesta formale all’ente per la sicurezza stradale Usa (Nhtsa) per sviluppare una vettura in grado di guidarsi da sola.
In particolare, la società guidata da Tim Cook ha chiesto garanzie sulla tutela di una competenza “corretta” fra tutti i player che si sono buttati su questa frontiera hi-tech dell’automobile, dalla stessa Apple ai colossi del settore, come Tesla o General Motors. La lettera inviata all’Nhtsa è stata firmata da Steve Kenner, direttore dell’integrità del processo produttivo di Apple, mentre altri dettagli sono emersi da alcune dichiarazioni rese da un portavoce di Apple e riportate dal Financial Times. Si conferma che la società sta lavorando ad un sistema autonomo, da utilizzare per trasformare “il futuro del sistema dei trasporti”, facendo riferimento a “significativi benefici per la l’umanità derivanti dai veicoli automatici”, legati essenzialmente agli standard di sicurezza che potranno prevenire i milioni di incidenti d’auto che si verificano ogni anno.
Il Ft sottolinea che “nonostante Apple si stia attualmente concentrando su sistemi che fanno funzionare veicoli automatici, la lettera lascia aperta la porta alla possibilità che Apple decida di progettare e produrre una propria auto, piuttosto che limitarsi a fornire a sua tecnologia a produttori
già attivi”. Apple si potrebbe cioè non limitare a fornire il software che dovrebbe gestire l’auto automatica del futuro, ma la costruirebbe in proprio come fa con gli altri suoi prodotti di successo dall’iPhone, Ipad e i Mac dove oltre ai diversi programmi di gestione realizza in proprio l’hardware. Salvo ennesimi colpi di scena, la corsa di Apple alla self-driving car è dunque ufficialmente partita.