Diffondere una nuova cultura digitale nelle scuole, attraverso l’introduzione dei concetti base dell’informatica e del pensiero computazionale, per dare ai giovani maggiore opportunità di accesso alle professioni innovative del domani. E’ l’obiettivo di “Programma il futuro“, l’iniziativa del Miur e del Cini, il consorzio interuniversitario nazionale per l’informatica, di cui Tim è per il terzo anno consecutivo partner fondatore mecenate.
La terza edizione di Programma il Futuro, iniziativa che fino a oggi ha coinvolto oltre un milione di studenti per un totale di 10 milioni di ore di formazione, è stata presentato questa mattina alla Camera dei Deputati. A sostegno dell’iniziativa, TIM ha organizzato, all’inizio di questo anno scolastico, quattro appuntamenti con Tim4Ccoding, l’appuntamento rivolto ai ragazzi con l’obiettivo di sperimentare i concetti base dell’informatica, a Milano, Bologna, Catania e Roma presso i propri acceleratori d’impresa Tim #Wcap. Sono circa 200 gli studenti delle scuole superiori coinvolti in questa edizione di Tim4Coding che, attraverso strumenti semplici e divertenti, hanno vissuto un’esperienza formativa utile anche per aumentare le opportunità di accesso alle professioni innovative del domani. Ai ragazzi che hanno preso parte alle lezioni di codice è stato rilasciato l’attestato ufficiale di partecipazione a Programma il Futuro.
L’impegno di TIM a favore della diffusione della cultura digitale, silegge in una nota dell’azienda, si conferma anche grazie al progetto A Scuola di Digitale con TIM, realizzato in collaborazione con il Miur, l’iniziativa che offre agli insegnanti una visione d’insieme sui nuovi strumenti tecnologici che aggiungono valore e nuove opportunità alla didattica.
A Scuola di Digitale con TIM avrà una durata biennale – anni scolastici 2016/2017 e 2017/2018 – e coinvolgerà circa 7.500 docenti italiani di tutte le scuole di ogni ordine e grado. Il progetto ha preso il via nella regione Lazio dove circa 500 docenti distribuiti nelle provincie di Roma, Viterbo, Frosinone, Latina e Rieti hanno già aderito all’iniziativa, per proseguire poi nelle restanti regioni italiane.