Facebook pronto a scalare la Grande Muraglia. Il social network
avrebbe infatti siglato un accordo con il gigante cinese del
search, Baidu, con l’obiettivo di creare una nuova piattaforma
social destinata al mercato locale.
A riportare per primo la notizia – poi ripresa da tutti media
internazionali – il portale web Sohu.com, pubblicando le
dichiarazioni (rigorosamente anonime) di alcuni dipendenti di
Baidu. Stando ai termini dell’intesa il nuovo sito non sarà
collegato alla rete mondiale di Facebook, attualmente inaccessibile
in Cina a causa delle restrizioni imposte da Pechino: per il lancio
della piattaforma verrà creata una joint venture ad hoc.
L’accordo arriva alla fine di una serie di incontri tra il
fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg e il Ceo di Baidu, Robin Li
e si presenta una conferma dell'interesse del social network
per la Cina continentale. Facebook ha annunciato in febbraio di
avere aperto un ufficio a Hong Kong, il suo terzo ufficio in Asia,
mentre Mark Zuckerberg ha visitato la Cina nel mese di dicembre,
paventando le ipotesi che Pechino accoglierebbe volentieri la
società californiana. Durante la sua visita in Cina, Zuckerberg ha
incontrato con Charles Chao, Ceo del portale Sina.com.
La Cina ha 450 milioni di utenti Internet, un dato in costante
aumento. Pechino ha creato un vasto sistema di censura dei siti web
che possono bloccare o cancellare i dati ritenuti sensibili. Questo
sistema evita alla maggior parte dei cinesi l'accesso alla rete
mondiale di Facebook. Secondo le informazioni pubblicate da
Sohu.com la data per il lancio del nuovo sito cinese di social
networking non è stata ancora fissata.
Il progetto partirà infatti solo dopo l’ok da parte delle
autorità cinesi potrà prendere il via soltanto nel momento in cui
arriverà lo specifico benestare da parte delle autorità di
Pechino. L'accordo sarebbe prezioso sia per il sito di
Zuckerberg che finalmente potrà sbarcare nel più grande mercato
mondiale sia per Baidu che riuscirebbe a monetizzare al meglio il
traffico e l'advertising. Per ora le aziende non hanno voluto
commentare la notizia.