Altolà alla scalata di Vivendi a Mediaset da parte di Agcom: l’authority prospetta la possibilità di veto sulla fusione fra Mediaset e Telecom Italia di cui Vivendi è primo azionista con una quota del 24%. In una nota diffusa nella tarda serata di ieri l’autorità guidata da Angelo Cardani ricorda che il Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici (Tusmar) stabilisce un divieto per le imprese di comunicazioni elettroniche che detengono nel mercato italiano una quota superiore al 40%, ad acquisire ricavi superiori al 10% del Sistema integrato delle comunicazioni (Sic), ovvero tv, radio, editoria.
“In qualità di soggetto di controllo delle norme anticoncentrazione nei mercati delle comunicazioni” l’autorità intende richiamare – alla luce di operazioni in corso sui mercati azionari – che il Testo Unico dei Servizi di Media Audiovisivi e Radiofonici (TUSMAR) stabilisce un divieto al superamento dei tetti di controllo. In particolare, le imprese di comunicazioni elettroniche che detengono nel mercato italiano una quota superiore al 40%, non possono acquisire ricavi superiori al 10% del Sistema Integrato delle Comunicazioni, c.d. SIC (TV, radio, editoria).
“I tetti anticoncentrazione nei mercati delle comunicazioni e dei media rispondono a esigenze di interesse generale (pluralismo, servizi di pubblica utilità, concorrenza) e a diritti essenziali dei cittadini (informazione, comunicazione, accesso ad Internet) e sono parte della normativa nazionale dei singoli Stati all’interno dell’Unione Europea – scrive Agcom -. Alla luce di una preliminare analisi su dati 2015, Telecom Italia – il cui azionista di maggioranza è il gruppo Vivendi con una quota del capitale sociale del 24,68% – risulta il principale operatore nel mercato delle comunicazioni elettroniche, detenendo il 44,7% della quota nel mercato prevalente delle telecomunicazioni. Mediaset, società operante nel settore dei media e dell’editoria, il cui azionista di maggioranza è il gruppo Fininvest con il 34,7% del capitale, raggiunge nel 2015 una quota del 13,3% del SIC.
“Questi dati – dice l’autorità – evidenziano che operazioni volte a concentrare il controllo delle due società (in capo a Vivendi, ndr) potrebbero essere vietate”.
L’Autorità procederà ad acquisire tempestivamente tutte le informazioni rilevanti sull’operazione in atto, al fine di monitorarne gli effetti e verificare, attraverso una puntuale analisi giuridica ed economica, il rispetto della normativa vigente.