VueTel Italia, il progetto Open Hub Med entra nel vivo

Pubblicato il 19 Dic 2016

La partecipazione di VueTel Italia in Open Hub Med, il primo hub neutrale per lo scambio del traffico Internet nel bacino del Mediterraneo, entra nel vivo. L’azienda italiana ha aderito al consorzio con altri soci fondatori (Interoute, Fastweb, Eolo, Xmed, Mix, Supernap Italia, Equinix Italia e Italtel). Il polo sta per diventare operativo nella sede siciliana di Carini (PA): con la presenza di 25 cavi sottomarini, si legge in una nota dell’azienda, il Mediterraneo si appresta a divenire l’area in cui si estendono i principali snodi delle telecomunicazioni tra Africa-Asia-Europa-America.

Il ruolo di VueTel Italia, gruppo specializzato in servizi di telecomunicazioni internazionali con focus principale in Nord Africa e nell’Africa sub sahariana, all’interno di Open Hub Med, è di sviluppare interconnessioni per garantire efficienza, qualità, competitività e sicurezza. Si tratta di servizi IP Transit internazionale e di connettività, linee dedicate internazionali (Iplc), circuiti Ethernet dedicati (Carrier Ethernet), reti private virtuali (Vpb Mpls). Attraverso tecnologie di rete ed accesso di ultima generazione, un backbone ad alta capacità totalmente ridondato e nodi che collegano le principali landing station dei cavi sottomarini con le reti terrestri in fibra ottica, i servizi dati internazionali di VueTel Italia sono in grado di migliorare e aumentare la connettività del continente africano e del bacino del Mediterraneo.

Giovanni Ottati

“Vogliamo essere un carrier e player globale sempre più strategico verso l’Africa. La nostra presenza in Sicilia va infatti ad aggiungersi a quella già attiva negli altri centri di connettività tra cui Londra, Marsiglia, Francoforte, Milano – spiega Giovanni Ottati, Ceo di VueTel Italia – Questo polo infrastrutturale neutrale da e verso l’Africa ci consente di supportare lo sviluppo di progetti importanti di nuovi cavi o Branch Unit con i nostri utenti tra cui Libia, Tunisia, Algeria, Benin, Angola. Il Mediterraneo oggi infatti rappresenta il principale snodo delle telecomunicazioni a livello mondiale, un crocevia di infrastrutture che mette in connessione Europa, Africa, Asia e Nord America. In questo contesto, la Sicilia ha geograficamente una posizione privilegiata e potenzialità che fino ad oggi non sono state sfruttate in pieno a causa della mancanza di adeguate infrastrutture terrestri capaci di smistare il traffico veicolato dai cavi sottomarini. Il progetto Open Hub Med, a cui abbiamo voluto dare vita assieme agli altri partner, vuole invertire questa tendenza e assegnare finalmente all’Italia un ruolo cardine nel panorama internazionale delle TLC, come quello che sta per partire a Carini con una piattaforma tecnologica neutrale e aperta in grado di offrire agli operatori di telecomunicazioni internazionali rotte diversificate e miglioramenti in termini di qualità e competitività dei servizi, in sinergia con le strutture già esistenti come, per esempio, l’hub di Marsiglia”.

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