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Mobile working: i cinque principali trend per essere efficienti e al passo con le nuove tecnologie

Siamo in una nuova era, in cui lavorare con lo smartphone non è più un valore aggiunto, ma un requisito di base. I risultati del report “The mobile multiplier” di BT: il lavoro flessibile è in cima ai benefit richiesti dai lavoratori alle aziende

Pubblicato il 20 Dic 2016

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I trend tecnologici in atto hanno impatti sul business, sui dipendenti e sulle strutture IT delle aziende. Per comprenderli BT ha di recente condotto diverse ricerche sul campo, con il supporto di analisti indipendenti. Niente vale come l’ascolto diretto dell’esperienza quotidiana degli utenti dei servizi che possiamo erogare e ci fa piacere condividere i principali spunti di riflessione (http://www.globalservices.bt.com/it/it/point-of-view/office-party).

Il report ‘The mobile multiplier’ ha approfondito la tematica del mobile working e del lavoro flessibile, attraverso una survey indipendente che ha coinvolto 1.500 impiegati di grandi imprese in Europa, rappresentativi di tutte le fasce d’età e dei diversi settori industriali. Per offrire un punto di prospettiva alternativo sono stati intervistati, separatamente, anche 10 IT decision maker.

Dalle risposte emerge che siamo ormai parte di una nuova era, dove il mobile working non rappresenta più un valore aggiunto, ma un requisito di base. Gli impiegati sono sempre più disposti a lasciare la “staticità” del loro ufficio: oggi infatti i colletti bianchi pongono il lavoro flessibile in cima alla lista dei benefit che un datore di lavoro ideale dovrebbe proporre, e 3 su 4 pongono il lavoro flessibile in una delle prime tre posizioni.

La maggioranza degli impiegati afferma che poter accedere al mobile working è più importante di un benefit come l’auto aziendale, ed oggi la metà di loro porta nella propria borsa praticamente tutto quello di cui ha bisogno per svolgere il proprio lavoro. Tuttavia, nonostante i dipendenti siano desiderosi di disporre di nuovi e flessibili modi di lavorare, le organizzazioni sono ancora alle prese con tecnologia e limitazioni di budget per poterli accontentare.

Comunicare in modo efficace con i colleghi è ancora un problema perché spesso, quando si lavora da remoto, cercare di entrare in contatto con le persone fa perdere tempo e ritarda le decisioni, ed accedere a documenti e file è difficile. Servono quindi strumenti migliori. In particolare gli impiegati vorrebbero contare su upgrade tecnologici per i loro smartphone in grado di metterli nelle condizioni di condividere lo schermo, comunicare attraverso instant messaging e videoconferenza.

La ricerca ha definito ‘mobile multiplier’ il circolo virtuoso che si innesca con l’accesso alla flexible working: maggiore è il numero di dipendenti con una positiva esperienza di lavoro in mobilità, maggiori saranno i vantaggi per l’organizzazione.

Per approfondire i vantaggi della mobilità e gli ulteriori passi che le aziende dovrebbero fare per ottenere risultati soddisfacenti, è possibile scaricare il report della ricerca (http://www.globalservices.bt.com/it/it/point-of-view/mobile-multiplier)

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